Senza dubbio i social media (social network, aggregatori, user-generated-content, presence, tagging) possono essere un valido canale di commercializzazione. Ma qual è l’approccio corretto per intraprendere un’iniziativa di social media? Diverse e più meno articolate sono le strategie nelle quali potete imbattervi sfogliando libri e magazine settoriali, o navigando tra i numerosi blog dedicati all’argomento.
Sul blog Web Strategy di Jeremiah Owyang, ad esempio, ci sono alcune considerazioni basilari per coloro che intendono utilizzare i social media come strumenti produttivi:
- i social media riguardano persone che sono in collegamento tra loro per condivisione con l’obiettivo di crescere umanamente e professionalmente. La comunicazione, quindi, deve essere prima di tutto autentica, aperta;
- le comunità sono l’obiettivo, le conversazioni sono il verbo. È doveroso leggere, partecipare, analizzare le conversazioni per comprendere le necessità degli utenti e ottenere feedback pregnanti. I target più interessanti sono all’interno di una community, il luogo virtuale dove interagiscono, scambiano informazioni, e formulano raccomandazioni;
- la partecipazione e l’attenzione da parte degli utenti web è molto alta. Di conseguenza, la qualità delle risposte aziendali deve essere sempre all’altezza;
- l’organizzazione interna. Bisogna selezionare i team di lavoro in base al settore che li appassiona di più, e non dimenticarsi mai di sostenerli ed eventualmente premiarli per i risultati raggiunti;
- social media non significa magia, né voodoo: come sempre, è il lavoro responsabile ad essere premiato.
Diventare un utente di diverse comunità comporta un impegno considerevole, perché il contributo di contenuti di qualità deve essere costante, allo scopo di creare una base di sostenitori fedeli. Tale base può servire come efficace canale di distribuzione per i contenuti strategici. Inoltre, con contenuti di qualità, è possibile attuare una strategia di LinkBait (il LinkBait è un contenuto scritto per intrattenere o interessare i vostri lettori e/o potenziali clienti. Questi contenuti creano buzz, e il buzz si diffonde viralmente in forma di link e commenti che gli utenti scrivono su quanto è stato pubblicato sul vostro sito. Questi inbound links vengono anche usati dagli algoritmi dei motori di ricerca per dare ranking al sito web: più alto è il posizionamento, più alto è il traffico che arriva sul vostro sito).
Anche Charlene Li e Josh Bernoff, nel loro libro Groundswell, sottolineano l’importanza di pianificare una strategia durevole e volta al raggiungimento degli obiettivi aziendali anche nell’ottica di un lungo periodo, piuttosto che utilizzare una tattica diversa giorno per giorno.
Se decidete di partecipare, dovete prestare molta attenzione agli interessi e alle esigenze dei vostri potenziali clienti, perché fornire informazioni sui vostri prodotti nei formati che gli utenti preferiscono, può portare alla realizzazione di nuovo business e accrescere anche la visibilità del marchio.
Nel caso si tratti di un’operazione rilevante, è preferibile non sostenere elevati livelli di promozione per lo stesso sito o con lo stesso account utente, perché questo significherebbe andare dritti dritti contro il muro del fallimento (e, inoltre, in un secondo momento sarebbe difficile togliersi l’etichetta di social media spam). Un comportamento corretto – pur secondo regole non scritte – è fondamentale per la creazione di valore all’interno di una comunità. Infine, strategia significa anche immaginare come cambierà la relazione con i propri stakeholder.