Il reporting è uno strumento di analisi dei fattori critici di successo e determinazione degli indicatori chiave, ossia i cosiddetti KPI (Key Performance Indicator), il cui fine è quello di segnalare al management come si sta comportando l’azienda. Si compone di tecniche e strumenti di controllo di gestione. Considerando l’attuale scenario economico nazionale e internazionale, diventa ancor più impellente la necessità di fornire informazioni a coloro che, all’interno dell’organizzazione aziendale, devono assicurare i risultati richiesti dagli investitori e dal mercato. Con una corretta ed efficace divulgazione di informazioni, infatti, potranno essere fatte le verifiche e le correzioni necessarie a mantenere la strada che si è deciso di percorrere.
=> Il controllo di gestione per le piccole e medie imprese
Il reporting, all’interno del sistema amministrativo contabile, si colloca nell’area della rappresentazione e comunicazione periodica dei risultati. Tali dati sono comunicati attraverso prospetti riepilogativi e sintetici, i report. Il reporting è perciò un insieme strutturato di rendiconti periodici di controllo messi a disposizione dei manager con l’obiettivo di informarli sull’andamento della gestione corrente e strategica.
Oltre ad avere una funzione informativa dell’andamento della gestione e del suo allineamento a piani aziendali, i report possono anche essere di tipo valutativo. Sono i dati stessi contenuti all’interno della rendicontazione periodica che permettono di valutare le performance dei manager e le loro capacità.
L’aspetto critico nell’implementazione di un sistema di reporting è la scelta del tipo e del numero di informazioni da produrre. Un errore che spesso si commette è quello di produrre un numero eccessivo di informazioni, dispersive e non efficaci. È preferibile concentrarsi solo su quelle più significative che rappresentano gli aspetti critici di successo nel mercato in cui si opera.