The business game, ovvero giocare a fare il manager

di Simona Tenentini

26 Luglio 2010 08:30

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Un gioco di ruolo per apprendere le strategie e le politiche aziendali. Tecnica nata negli anni Cinquanta, ma tornata alla ribalta negli ultimi tempi

È risaputo che la tecnica migliore per sviluppare l’apprendimento del bambino è quella del gioco, che permette di stimolare l’intelligenza ed imparare cose nuove. Più o meno sullo stesso principio si basa il business game, un gioco di ruolo ambientato in un contesto di natura aziendale, che utilizza l’applicazione di strategie politiche ed operative.

L’obiettivo è quello di “mettere alla prova” il manager che si trova di fronte ad una sperimentazione pratica e deve quindi cimentarsi nell’allenarsi a prendere le decisioni più adeguate ad un determinato contesto.

L’origine dei business game è collocabile intorno agli anni Cinquanta, ma è negli ultimi tempi che sta prendendo sempre più piede, soprattutto in America, convinta fautrice del valore del learning by doing, ovvero imparare attraverso la pratica. Le finalità dei business game sono spiccatamente formative e valutative. Attraverso la loro applicazione, infatti, si intende affinare la capacità decisionale in termini di tempestività ed efficacia e consentire l’apprendimento di tecniche di gestione.

Questo, in breve, il funzionamento. Ai partecipanti viene presentata una realtà aziendale simulata, anche se non si richiede quasi mai la totale immedesimazione nel personaggio, che può essere un dirigente o un membro del consiglio d’amministrazione. Al contrario, l’attività dell’utente è quella di valutare i dati forniti dal sistema e calcolare le scelte più opportune, tenendo conto dei diversi parametri e dell’ipotetico andamento del mercato.

Il gioco garantisce il massimo coinvolgimento ed una maggiore potenzialità educativa rispetto agli strumenti consueti di insegnamento. Un elemento molto importante di cui bisogna tener conto è che, di solito, ogni società virtuale è gestita da un team di partecipanti, questo fattore risulta particolarmente adatto a sviluppare una coscienza di gruppo, un aspetto sempre più importante nei contesti lavorativi attuali anche se solitamente trascurato dagli strumenti formativi tradizionali.

Esistono diverse tipologie di business game, classificate sia in base all’elaborazione dei dati (in questo caso si definiscono manuali o automatici) sia in relazione al numero dei giocatori (single-player o multiplayer), oppure alla specificità del modello (funzionale o interfunzionale).

Mentre all’estero i business game sono apprezzati e spesso adottati in ambito universitario, in Italia, al contrario, non sono ancora molto diffusi. Tuttavia le imprese maggiormente attente e competitive stanno dimostrando un sempre crescente interesse nei confronti di questo innovativo strumento didattico. A tale proposito sono svariate le realtà accademiche e private che si stanno organizzando nel settore. Una di esse è The Business Game: una spin-off dell’Università degli studi di Udine creata nel 2007 e specializzata in questo settore specifico della formazione.