L’Agenzia Internazionale dell’energia (IEA), organizzazione internazionale fondata nel 1974 tra la maggior parte dei paesi industrializzati allo scopo di coordinare e armonizzare le proprie politiche energetiche, nota come una delle più autorevoli fonti mondiali per le statistiche in materia di energia, ha da poco pubblicato il Key World Energy Statistics.
La pubblicazione mette in evidenza moltissime informazioni in materia di energia come i principali produttori, i maggiori importatori ed esportati di energia elettrica, le emissioni di CO2 prodotte dalla combustione di carburante e altre ancora, e la loro evoluzione nel periodo che va dal 1973 al 2008 e, in alcuni casi, anche al 2009.
Il rapporto dedica una sezione ai consumi energetici.
Il totale dei consumi finali di combustibile nel mondo ha assunto, nel 2008, un valore di 8.428 Mtoe (milioni di TOE, ovvero la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo) ed è quasi raddoppiato rispetto al 1973 (4.676 Mtoe).
Per quanto concerne la composizione di tali consumi, in questi anni si è assistito a una riduzione soprattutto del consumo di petrolio e di carbone e torba (la riduzione è stata di 6,5 punti percentuali per il petrolio e di 3,40 punti percentuali per carbone e torba). Modesta, invece, la riduzione del consumo di combustibili rinnovabili e rifiuti (solamente 0,50 punti percentuali).
Ad aumentare sono stati soprattutto i consumi di elettricità (di ben 7,80 punti percentuali), mentre modesto è stato l’aumento del consumo di gas (1,20 punti percentuali) e di altre fonte energetiche quali energia geotermica, solare, eolica (1,40 punti percentuali).
Un altro dato interessante riguarda le quote regionali del totale del consumo finale. Negli anni 1973–2008 si è assistito ad una sostanziale riduzione dei consumi da parte dei paesi OECD (meno 16,3 punti percentuali) e ad un corrispondente aumento di consumi da parte soprattutto della Cina, (più 8,5 punti percentuali) e degli altri paesi asiatici (più 5,2 punti percentuali).
Mentre per quanto riguarda le quote regionali del totale dei consumi finali nell’ambito dei paesi OECD, negli anni 1973 – 2008 si è assistito ad una crescita dei consumi solamente da parte dei paesi OECD del Pacifico (più 4,4 punti percentuali) mentre c’è stata una riduzione dei consumi dei paesi del Nord America (meno 2,7 punti percentuali) e dell’Europa (meno 1,7 punti percentuali).
Il rapporto evidenzia anche l’andamento del consumo delle varie fonti energetiche per settore di attività.