Gli Stati Uniti sono stati i precursori nell’uso del cinema come strumento di comunicazione commerciale. L’immagine di qualche prodotto veniva inserita per pochi secondi nelle scene di un film in modo che non venisse percepita neppure dall’occhio, ma solamente dal cervello dell’ignaro spettatore.
Poi il rapporto tra cinema e marche è divenuto sempre più stretto ed esplicito: non manca film nel quale non compaia, volutamente o meno, qualche brand. D’altra parte le marche fanno parte della nostra vita quotidiana: giriamo su macchine di una certa casa produttrice, indossiamo orologi di un dato modello, le nostre dispense sono piene di prodotti alimentari della tal marca. Insomma, ognuno di noi, nel nostro quotidiano è circondato da marchi.
Dunque, se un ipotetico regista volesse narrare la storia di una persona “normale”, anche questa finirebbe con l’andare in giro su una macchina di una certa casa produttrice, indossare orologi di un certo modello e avere nella propria dispensa i prodotti alimentari della tal marca.
Ma un film può essere usato volutamente per far apparire un certo prodotto o un determinato brand.
Oggi, i consumatori, sono sempre più bombardati dalla pubblicità e sono diventati sempre più refrattari ad essa. Quando, ad esempio, parte la pubblicità in TV, c’è chi fa zapping, chi ne approfitta per andare a fumarsi una sigaretta o chi se ne va a fare qualche faccenda.
«Tanto lo so cosa mi vogliono propinare» è il pensiero di molti. Inserendo un marca in una scena di un film, invece, lo spettatore non pensa immediatamente che si tratti di pubblicità e reagisce con minore avversità al messaggio che gli viene lanciato. D’altra parte, egli è completamente assorto nella visione del film: non è predisposto negativamente nei confronti del messaggio promozionale, non può fare zapping, non può alzarsi per andare a fare altro e tutto questo rende il cinema un validissimo strumento di comunicazione commerciale.
Negli ultimi tempi il cinema è stato utilizzato anche per favorire lo sviluppo del turismo girando i film in particolari location. Se questo fenomeno inizialmente si è verificato in modo del tutto non intenzionale (si pensi a film come “La dolce vita” o “Vacanze romane” che hanno resa famosa l’immagine di Roma nel mondo) oggi, spesso, si decide volontariamente di girare un film o una fiction in una certa località per favorirne il turismo con benefici effetti anche sulle altre attività economiche. Dunque il cinema, può essere usato anche come valido strumento di valorizzazione del territorio.