Anche il “Mi piace” di Facebook diventa una forma di pubblicità.
Tutti quelli che usano l’ormai famoso social network, capiranno immediatamente di cosa si sta parlando: dell’aggiornamento di status o del commento che è possibile aggiungere con un click. Un semplice gesto per far conoscere a tutti i propri amici che un post è gradito oppure no, oppure un commento ci ha colpito o meno.
In questi termine è facile intuire come un “mi piace” postato ad esempio su un locale possa assumere un enorme potenziale promozionale, tanto che anche il capo del marketing team di Facebook, Jim Squires, al riguardo ha dichiarato: «è pubblicità bella e buona».
Che rientra, in effetti, nel novero delle Sponsored Stories, ossia vere e proprie forme di marketing sulle quali Facebook sta lavorando già da mesi e che saranno lanciate da qui a brevissimo tempo.
Il meccanismo è semplice ed efficace, in pratica prevede che tali testi sponsorizzati vengano contraddistinti dagli altri proprio per la presenza dell’avviso di sponsorizzazione unito ad una maggiore permanenza di visibilità sul sito.
In sostanza, la sua cancellazione non è pari a quella degli altri post ma scompare molto più lentamente. Le Sponsored Stories compariranno sulla destra del profilo degli utenti, insieme cioè alle foto, agli aggiornamenti ecc. Nel momento in cui un utente cliccherà sul feed sponsorizzato, accederà direttamente alla fan page dell’azienda.
Numerosi i brand che finora hanno adottato questa forma di pubblicità: si va dalla Coke alla Levi’s, da Amnesty International fino all’Unicef. In tale forma di marketing, in sostanza, è l’utente stesso del social network che, cliccando sul Mi Piace diventa, in maniera inconsapevole, uno sponsor.
Si annuncia, in pratica, una nuova rivoluzione a livello di social marketing, che coinvolgerà in maniera sempre più pressante le singole persone, trasformando i contenuti dell’advertisement verso una direzione sempre più personale e, a tratti, anche intima.
Il brand dunque che parla e si fa conoscere attraverso i suoi consumatori che diventano veri e propri testimonial.
Il segreto delle potenzialità di questo mezzo, del resto, è da ricercare proprio nell’essenza stessa del social network: tutto ciò che ci consiglia o suggerisce un nostro amico ha di certo più efficacia del messaggio che ci arriva da un perfetto sconosciuto.