E-commerce, in Italia vale 14 mld di euro

di Barbara Weisz

19 Aprile 2011 12:45

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Il settore principale è il tempo libero, conta molto il gioco d'azzardo. I trend: l'arrivo dei big internazionali. Il report di Casaleggio.

La crescita, da qualche anno, prosegue con un ritmo a due cifre. L’e-commerce in Italia nel 2010 ha segnato un progresso del 43%, fatturando 14,3 miliardi di euro. Questo, grazie soprattutto a un settore, quello del tempo libero, che da solo conta per quasi la metà (48,5%), e che è trinato in particolare dal gioco d’azzardo

Al secondo posto, con un peso del 31%, il turismo. È la fotografia sul commercio elettronico scattata da Casaleggio Associati [scarica il documento…] che sottolinea come il 2010 sia stato un anno particolarmente importante anche a causa dell’ingresso sul mercato nazionale di operatori del calibro di Groupon e Amazon.

La libreria online è il primo player del settore in Europa, dove nel 2010 ha fatturato 9,3 miliardi segnando un incremento del 39,7% sul 2009. Seguono la tedesca Otto group con 3,8 miliardi e la britannica Tesco con 3,1 mld. I mercati più attivi nel Vecchio Continente sono Gran Bretagna, Francia e Germania. Nello scorso mese di gennaio sono stati 270 milioni gli europei che hanno visitato almeno una volta un sito di commercio elettronico, che significa il 74,5% di tutti gli utenti online. Particolarmente vivace la Gran Bretagna, dove questa paercentuale è stata pari all’89,4%.

Tornando all’Italia, il +43% del fatturato segnato nel 2010 segue il +58% del 2009 (anno in cui è stata superata la soglia dei 10 miliardi di euro), il +31% del 2008, il +48% del 2007, quando i ricavi erano a quota 4,8 miliardi. Un trend positivo, dunque, che secondo il report proseguirà anche nel 2011. Fra i fattori propulsivi, l’ingresso dei grandi operatori stranieri (già iniziato) che si posizioneranno in testa alle classifiche del fatturato.

Il settore che, secondo l’analisi, si evolverà maggiormente in termini di offerta è quello dell’editoria (visto in crescita del 35%), che oggi conta per l’1,9 e dove nel 2011 si svilupperà il mercato dei film digitali in streaming. Continuerà a crescere il tempo libero, pur con ritmo ridotto rispetto al recente boom, così come sono ridotti i margini di rialzo del turismo (stima +14%). L’elettronica di consumo, che al momento ha una quota del 7,1%, vedrà il fatturato crescere del 45%, grazie soprattutto alle vendite istantanee, mentre il settore casa e arredamento nonostante una previsione di crescita del 41% resterà ancora ben al di sotto delle sue potenzialità.

Per quanto riguarda le strategie per vendere online, la maggioranza degli operatori italiani (il 41%) ritiene opportuno puntare sul brand. Gli altri fattori: ampiezza della gamma, 36%, fidelizzazione della clientela, 29%, politiche di prezzo, 27%, tempi e costi di consegna, 17%. Gli esercenti ritengono che il motivo per cui un consumatore sceglie di comprare online è principalmente la comodità dell’acquisto da casa, 37%. Seguono i prezzi più bassi rispetto all’offline, 26%, l’ampiezza dell’offerta 22%.

In un momento che vede i big stranieri entrare nel mercato italiano, emerge viceversa una certa difficoltà degli operatori della Penisola a espandersi all’estero. I progetti per vendere oltreconfine sono in calo, al 4% dal precedente 6%. Gli investimenti principali sono in marketing, 44%, e miglioramento del servizio, 22%.

Per i pagamenti, la carta di credito resta il sistema più utilizzato, 67%, seguito da Paypal, 13%. Per gli importi alti si sceglie il bonifico, 8%, mentre il pagamento alla consegna conta per il 10%.