Le email continuano ad essere lo strumento principale utilizzato dalle aziende europee nel marketing online, con il 66% delle preferenze. Ma i social media sono sempre più protagonisti del settore, al terzo posto in classifica, utilizzati dal 44% delle imprese. Quanto alla nuova frontiera rappresentata dal social email marketing, ovvero dall’integrazione fra i due mezzi, il 75% dei marketer conosce gli strumenti ma solo il 30% delle aziende utilizza l’integrazione dei due canali di comunicazione.
Sono i principali risultati della terza parte dello “European social media & email monitor”, indagine di eCircle sul dialogo digitale effettuata in sei paesi europei (Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna e Paesi Bassi) che dopo aver analizzato il segmento consumer in quest’ultima parte indaga sulla situazione delle aziende. Ne parlerà, il prossimo 14 giugno, Maurizio Alberti, managing director di eCircle, all’e-commerce NETCOMM Forum di Venezia, di cui l’azienda è main sponsor, che si svolgera al Vega, uno dei più importanti parchi scientifici tecnologici italiani. Il manager ha accettato di anticipare alcuni contenuti dello studio rilasciando un’intervista a ManagerOnline. E se l’Italia è il paese in cui gli utenti utilizzano maggiormente i social network rispetto a quanto accade negli altri sei paesi analizzati, sul fronte aziendale il discorso cambia, e la Penisola diventa un po’ il fanalino di coda. Ma andiamo con ordine.
Iniziamo con l’email, mi conferma che resta lo strumento di ecommerce preferito dalle aziende?
Si, è il risultato che emerge dallo studio. Abbiamo approfittato per tastare un po’ il polso sull’email marketing, che è il nostro core business, in questa indagine sui social media. C’è un alto livello di gradimento da parte delle aziende, che stanno sviluppando strategie evolute di email marketing nel segmentare i database, ragionare sui contenuti rilevanti. Non più la newsletter massiccia per tutti, ma anche informazioni più mirate.
Ci sono differenze fra Italia e resto d’Europa?
Si, ad esempio fra Italia, Regno Unito e Germania. Noi siamo ancora in fase iniziale se si considera la percentuale di aziende che stanno già approcciando queste nuove strategie. Qualcosa si muove, i social media offrono nuove opportunità e nuovo supporto.
E qui vediamo a quello che mi sembra il punto. Email e social media sono complementari?
Noi parliamo di social email marketing: attività che comprendono sia mail che social. Condividere contenuti di una newsletter con il proprio network. Si possono fare attività strutturate, come registrare sulle newsletter utenti che sono già fan dell’azienda, tramite applicazioni che portano traffico. Questa è una cosa meno semplice da realizzare che pero’ ha un potenziale molto grande. I brand importanti hanno milioni di fan su Facebook.
Fra i social network anche fra le aziende il più utilizzato è Facebook?
Si, vince Facebook. Hanno un ruolo importante anche Twitter e Linkedin. Ma il successo di Facebook è dovuto ai numeri, che sono da mass media.
Dunque Facebook è effettivamente una nuova frontiera? Secondo lei è destinato a durare nel tempo?
“Direi che non è solo una moda. Sono numeri grandi, 600 milioni di utenti. Per ognuno di questi, Facebook conosce una quantità di informazioni enormi. E’ un grandissimo patrimonio che duerrà nel tempo, e si evolverà.
Dal precedente capitolo della vostra ricerca emerge che gli italiani usano meno le email e più i social network. Si conferma anche nella nuova ricerca, relativa alle aziende?
Come consumer il dato è questo, sia come utilizzo dei social netowrk che come attività. Non vale lo stesso, pero’, per le azinde. Da questo punto di vista l’Italia è ultima fra le sei nazioni, con un dato pari al 37%. Vince la Spagna, con il 51%. Un dato sorprendente. Dunque, l’Italia parte con un leggero ritardo, ma bisogna dire che rispetto ad altri modelli come l’ecommerce, dove scontiamo un ritardo di 5-6 anni, il gap è minimo. Possiamo quindi aspettarci un salto di qualità anche dal punto di vista business. Siamo due punti dietro alla Francia e 4 punti dietro alla Germania. Se andiamo a confrontare i livelli dell’ecommerce, quai parliamo di differenze molto più basse.
In genere l’Italia sconta un ritardo anche nell’uso delle email per gli acquisti online.
Si, ma anche in questo stanno cambiando le strategie delle aziende. Il primo settore è stato il turismo, ora il settore trainante è la moda. Tutte le aziende della moda si stanno spostando verso internet e l’ecommerce, usando strategie evolute. Stanno entrando nel mercato in un momento migliore, perchè trovano un ambiente che offre soluzioni già a livello evoluto. Anche qui, c’è un ritardo, ma le cose stanno cambiando.
Lei cosa consiglierebbe alle aziende?
Primo, puntare molto sulla formazione. Emerge una mancanza di conoscenza, l’esigenza di una consulenza sui social media ma anche sull’email marketing. E’ utile affidarsi a realtà specializzate, o investire su risorse interne per avere formazione teorica. Poi, ci vogliono piattaforme software per mettere in pratica le strategie.
Quali sono gli strumenti più utilizzati di email marketing?
La newsletter resta il principale. Con le nuove possibilità di personalizzazione è possibile raggiungere più utenti, monitorare. Gli strumenti di web analitic permettono di avere molte informazioni sulla navigazione su un sito, e di riportarli sulla piattaforma di email marketing. Un esempio: si possono inviare email automatiche a chi magari carica un oggetto sul carrello e poi esce dal sito senza aver fatto l’ordine. Sono tecniche che danno risultati molto interessanti.
Voi che prodotti proponete alle aziende?
C’è una suite di applicazioni che consentono tramite una nostra piattaforma di interagire con i social media, offrono la condivisione di contenuti fra newsletter e social media, partendo dai dati della front page, che poi si utilizzano nella composizione delle newsletter. Sta funzionando con successo. E a giugno lanceremo eC-social, solo per le campagne sui social media. E’ uno strumento rivoluzionario per il mercato italiano, consente campagne multisocial che potranno analizzare contemporaneamente più media, verificare le reazioni sul brand, sapere quanti commenti ci sono stati. Tutto quello che si puo’ monitorare, insomma.