In Italia il franchising o affiliazione commerciale è regolato dalla Legge 6 maggio 2004, n. 129 ed è definito come una forma di collaborazione continuativa per la distribuzione di beni o servizi fra un imprenditore, detto Affiliante o Franchisor, e uno o più imprenditori, detti Affiliati o Franchisee, giuridicamente ed economicamente indipendenti uno dall’altro, che stipulano un apposito contratto commerciale che deve essere in forma scritta, pena la nullità.
Il Franchisor concede al Franchisee la disponibilità all’altra, verso corrispettivo, di un insieme di diritti di proprietà industriale o intellettuale relativi a:
- marchi
- denominazioni commerciali
- insegne
- modelli di utilità
- disegni
- diritti d’autore
- Know-how
- brevetti
- assistenza o consulenza tecnica e commerciale
inserendo l’affiliato in un sistema costituito da una pluralità di affiliati distribuiti sul territorio, allo scopo di commercializzare determinati beni o servizi.
Il franchising consente dunque al Franchisor di ottenere uno sviluppo commerciale molto veloce e al Franchisee di beneficiare, tra le altre cose, di brand già conosciuti e con una clientela affezionata, attraverso la ripartizione tra i due soggetti di parte degli investimenti e di parte del rischio di impresa.
Il franchising come lo conosciamo oggi si diffuso a partire dagli anni ’30 con l’affermazione di grandi catene di ristorazione.
Il franchising si presenta oggi sotto tre distinte tipologie:
- il franchising di distribuzione
- il franchising di servizi
- il franchising industriale.
Il primo prevede che i franchisee si limitino a vendere la merce comprata dal franchisor sotto il suo nome. Il franchising di distribuzione è diffuso soprattutto nel commercio a dettaglio, come nel settore dei mobili.
Il secondo, prevede che il franchisee utilizzi il know-how del franchisor – con il marchio che risulta già conosciuto e affermato – per offrire servizi secondo le direttive e sotto il nome ed il marchio del franchisor. Il franchising di distribuzione è diffuso soprattutto in settori come l’alberghiero, la gastronomia e l’autonoleggio.
La terza tipologia di franchising prevede che i franchisee fabbrichino merci applicando il know-how e le tecniche di vendita del franchisor. Un esempio si ha nell’industria delle bibite.
Esistono in realtà forme di franchising miste e forme di franchising speciali, tra cui lo shop-in shop, il franchising di conversione o il master franchising.
Pare che il franchising in Italia sia considerato una vera e propria “formula anticrisi“, con dati che confermano come l’affiliazione commerciale stia continuando a crescere anche in fasi di difficoltà economica e calo di consumi.