Si parla troppo poco in Italia di Tumblr, un interessante mix fra una piattaforma di blogging (o, per essere più precisi, di nanopublishing ossia con post meno estesi di quelli pubblicati su piattaforme come WordPress e Joomla) e un social network. Se ne parla, ma la diffusione all’interno di mondi dinamici come quelli della moda, dell’arte e della comunicazione comincia ad essere rilevante.
Un esempio concreto di attività aziendale su Tumblr è dato da Elle.com (http://tumblr.elle.com) che, raggiungibile dal sito del magazine e da Tumblr stesso (attraverso le formule del browing delle categorie dei siti e della ricerca dei post attraverso i tag), ci suggerisce come perseguire i seguenti obiettivi:
– conservazione del look and feel e della cifra stilistica della corporate identity il che è particolarmente importante per realtà del mondo della moda: da questo punto di vista, Tumblr marca la propria differenza da Facebook e supera le stesse funzionalità di Twitter e Youtube;
– piena autonomia e flessibilità nella gestione dei post in quanto a categorie, pagine speciali, etc. in modo del tutto simile a WordPress;
– come si può vedere dall’esempio di Elle, totale immersione nel clima del social networking dove gli utenti possono “seguire” l’azienda, ripostarne gli articoli sul proprio (tumblr) blog, apprezzarne il contenuto.
Strumenti di efficienza come le applicazioni in grado di postare dal cellulare o integrare i tweet ne possono poi fare un ottimo contesto in cui associare presenza istituzionale e iniziative di liveblogging, cogliendo così appieno il senso di un progetto editoriale immerso in una community di utenti in target.