E’ ormai prossimo al rilancio Delicious, il prodotto di casa Yahoo dedicato al social bookmarking e rilevato pochi mesi fa dai fondatori di Youtube, a loro volta beneficiati dalla vendita del portale di video-sharing a Google.
Il social bookmarking è una funzionalità che assunse un indiscusso valore pochi anni fa per via del valore SEO che conferiva alle pagine e che quindi portò blog, news magazine e siti a suggerire all’utente di “taggare” ciascun articolo per salvarlo su piattaforme come Delicious o Digg così da renderlo rilevante per quella parola chiave. Di qui il gran numero di piccole icone che fanno capolino al termine di ogni post e nel footer dei tanti blog, aziendali e no, presenti sulla rete.
Nonostante gli sforzi e la bontà dell’idea, la pratica del social bookmarking non prese però mai veramente piede: il risultato è che è difficile oggi reperire risorse rilevanti per il mercato italiano navigando su queste piattaforme. Va un po’ meglio negli Stati Uniti, ma certo non si tratta di un costume entrato nella quotidianità dell’uso della rete. Di converso, la pratica della condivisione di link sui social media ha assunto un peso predominante e questa modalità di socializzazione della conoscenza sarà ancor più rafforzata dalla maggior granularità degli “I read”, “I want”, “I watch” … che Facebook renderà disponibile come widget per i webmaster ed i cui risultati appariranno nei ticker della nostra homepage di Facebook come prodotto delle azioni dei nostri amici.
Una via intermedia, tra l’esplicito atto del social bookmarking e la condivisione dell’informazione che spesso sarà implicita nelle nuove applicazioni che sarà possibile sviluppare dopo la release di settembre di Facebook, è data è data da Google+1.
Questo primo tentativo di rendere “social” il proprio algoritmo, dopo l’integrazione con gli Sparks, apre la via alla partecipazione a community verticali sulla base dell’indicazione di un articolo come rilevante ai fine della ricerca. Sparks infatti stimola a creare Cerchie “di settore” ed in buona parte nasce dall’osservazione dei siti di social bookmarking come Delicious. Anche in questo caso però, nonostante la grande visibilità che Google sta dando alla cosa, non vi sono ancora evidenze significative in merito al suo utilizzo.
In questo contesto, riparte dunque l’avventura di Delicious che, sul fronte dell’esperienza offerta all’utente, si concentrerà sugli Stacks ovvero sulle funzionalità con le quali chi salverà i propri link potrà organizzarli in liste editorialmente curate e rese gradevoli ai fini della navigazione dell’utente. Un buon tool per accreditarsi sul mercato in virtù di una competente catalogazione delle risorse presenti in Rete.
Il messaggio che arriva da questi modelli – da tutti e tre – è forte e chiaro: è finito il tempo in cui il SEO veniva pensato per i motori di ricerca e la concentrazione era tutta sull’accrescere i link in entrata attraverso portali specializzati. Sempre dovremo concentrarci a produrre contenuti di qualità perché l’utente li condivida e converta questa sua propensione in traffico sul sito e link popularity. Ovvero in valore e in utenti attivi per la nostra impresa che, in tal modo, dovremo saper convertire in clienti per la nostra comunicazione ed il nostro marketing.