Mobbing in ufficio? Il tuo matrimonio è a rischio

di Andrea Barbieri Carones

12 Dicembre 2011 08:00

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Uno studio Usa mostra che il mobbing mette a rischio il matrimonio dei dipendenti; ma le coppie di lunga data sopportano meglio lo stress.

La correlazione tra mobbing è disturbi alla salute è noto, al punto che anche l’INAIL – dopo una sentenza di un giudice del lavoro e dopo una pronuncia dell’Unione europea – l’ha inserita tra le malattie professionali. Pochi, tuttavia, sanno che il subire comoprtamenti psicologicamente violenti da parte di capi o colleghi ha una ripercussione negativa anche in ambito familiare e, soprattutto, in ambito matrimoniale.

A sostenerlo è uno studio effettuato dalla Baylor University di Waco, in Texas, che ha iniziato ad analizzare nel corso del tempo i comportamenti di 280 dipendenti a tempo pieno, con almeno 5 anni di anzianità di servizio e – in gran parte – con figli. Gli studiosi sono entrati (col loro consenso) nella vita personale degli impiegati e dei rispettivi coniugi analizzando una serie di risposte precise. Ai dipendenti è stato chiesto con che frequenza i propri capi li avessero “mobbizzati” mentre ai consorti è stato domandato quanto spesso fossero avvenute liti legate al lavoro.

I risultati, pubblicati in seguito su una rivista medica statunitense, sono scaturiti dal confronto delle risposte degli uni e degli altri. Ne sono emersi due dati fondamentali: da un lato si è visto che le coppie in cui uno dei due coniugi subiva violenze psicologiche nel mondo del lavoro avevano maggior propensione alla separazione o, come minimo, ripercussioni nella vita di tutti i giorni in ambito familiare. Dall’altro lato è emerso anche che più è lungo il legame sentimentale più è facile che si superi la violenza del mobbing. In altre parole: le coppie sposate da più tempo hanno meno probabilità di riserntire del mobbing.

L’età media delle persone oggetto dello studio era di 36 anni mentre la durata media della relazione – che fosse matrimoniale o solo di convivenza – era di 10 anni.

Le autrici della ricerca – Merideth Ferguson e Dawn Carlson – hanno sottolineato anche di auspicare che le aziende si occupino di fermare i casi di mobbing da parte dei propri manager e “adottino le misure necessarie affinché i dipendenti riescano a gestire le conseguenze di tali abusi, in modo che non abbiano ripercussioni in famiglia e nella produttività del lavoro“.