Troppe liti in ufficio? Produttività a rischio

di Teresa Barone

17 Febbraio 2012 13:00

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Conflitti e liti tra colleghi di lavoro compromettono il rendimento di tutti, capiufficio e manager compresi: oltre 7 ore di lavoro perse a settimana.

Potrà sembrare scontato, ma continue liti in ufficio e battibecchi fra colleghi possono compromettere rendimento e produttività, facendo perdere ore di lavoro sia ai dipendenti sia ai dirigenti, chiamati spesso a fare da paceri. Secondo un’indagine effettuata dalla Robert Half, società di recruitment specializzato, manager e capiufficio impiegano circa  sette ore settimanali per placare i contrasti tra i dipendenti, che spesso e volentieri sfociano in litigate plateali che coinvolgono, inevitabilmente, tutto il team di lavoro.

Il sondaggio, al quale hanno preso parte 1000 professionisti operativi in aziende con più di 20 dipendenti, mette in evidenza un trend preoccupante: più di un’ora di lavoro quotidiana buttata all’aria per gestire i conflitti tra gli impiegati, che tradotto in percentuale significa una perdita di tempo e produttività pari al 18%.

È anche interessante notare come, nella maggioranza dei casi, siano le liti che nascono dal nulla ad accendersi in poco tempo e a richiedere l’intervento del “capo”, basti pensare a quanto può essere irritante assistere a una telefonata ad alta voce, o subire continuamente le previsioni pessimistiche sul futuro aziendale del vicino di scrivania.

Come ridurre i conflitti tra colleghi di lavoro? Secondo Carlo Caporale, associate director Robert Half, è fondamentale che un capoufficio intervenga tempestivamente per placare le liti tra i dipendenti sul nascere, evitando così di alimentare discussioni inutili: “Poiché nella maggior parte dei casi si tratta di questioni di poco conto, spesso si tende a sminuire il problema, sperando che prima o poi si risolverà da solo. In realtà questo può rivelarsi un grave errore, perché si rischia un deterioramento generale del clima in ufficio e una moltiplicazione delle occasioni di conflitto”.

Decisivo per garantire l’armonia in ufficio è, tuttavia, identificare le cause dei conflitti e cercare di trovare soluzioni che agevolino un clima lavorativo più disteso, nonché risalire al soggetto che ha scatenato la lite: se, infatti, si ha a che fare con un dipendente che è solito alimentare discussioni tra i collaboratori, è preferibile redarguirlo in disparte e prendere provvedimenti.

Secondo gli esperti della Robert Half, inoltre, i datori di lavoro dovrebbero cercare di creare un ambiente di lavoro sereno e familiare anche attraverso attività extra lavorative, in modo tale da favorire la conoscenza reciproca e stimolare la tolleranza, spesso carente. Anche i successi e le azioni positive dei dipendenti, infine, andrebbero premiate sia per valorizzare il lavoro individuale sia per rendere più soddisfacente l’impegno di squadra.

Un ultimo consiglio per chi si occupa di selezione del personale: le capacità relazionali e la predisposizione per il team working dovrebbero essere valutate in fase di assunzione, per limitare spiacevoli sorprese in futuro.