Il rapporto tra social media e programmi di responsabilità sociale d’impresa (CSR) si fa sempre più stretto. Lo fa notare un articolo comparso sul sito CSRHUB che cita alcuni dati significativi in merito.
Secondo il rapporto SMI-Wizness Sustainability Index Social Media nel 2011 molte più aziende hanno utilizzato piattaforme social per comunicare le iniziative di sostenibilità e metodi di crowdsourcing per trovare le migliori idee per affrontare temi sostenibili.
Tra il 2010 e il 2011 le imprese che hanno fatto uso di Facebook, Youtube o Twitter sono più che raddoppiate. Nell’elenco delle aziende impegnate in questa strategia troviamo General Electric, IBM, e Pepsico.
IBM per esempio ha un sito dedicato alla comunicazione delle sue iniziative di sostenibilità, Smarter Planet, che a giudicare dai “mi piace” di Facebook, oltre 230.000, ha ottenuto un grande successo.
Altre società come la General Electric usano invece i social media per attività di crowdsourcing in cerca di idee innovative per risolvere problemi ambientali. Ecoimmagination Challenge è un concorso internazionale promosso da GE rivolto a nuovi progetti nel campo dell’energia pulita che ha devoluto ai vincitori 200 milioni di dollari.
Per molte aziende ormai le piattaforme di social media servono non solo a diffondere il loro profilo di CSR ma sono diventate uno strumento necessario per gestire il proprio brand. Quelle che non sono in grado di relazionarsi correttamente con questo universo possono rappresentare un bersaglio della reazione dei consumatori con grave pregiudizio per la loro credibilità come nel caso della British Petroleum che ha subito la pressione di un gruppo Facebook “Boycott BP” arrivato in poco tempo a 700.000 “mi piace”.
I social media sembrano poter favorire le prestazioni di responsabilità sociale d’impresa anche se ancora non si può stabilire con certezza di prove una relazione di causa effetto. In tutti i casi, è molto probabile che nel futuro si realizzi una più stretta connessione tra uso dei social media e attività di CSR dal momento che le aziende attraverso questa compenetrazione coltivano la segreta speranza di trasformare i consumatori in sostenitori fedeli della marca.