Sta facendo discutere, in questi giorni, la campagna promozionale adottata dalla Kirweb, una web agency di Roma, specializzata nella creazione di siti web e nella loro indicizzazione all’interno dei principali motori di ricerca. E la motivazione è tutta dietro uno slogan, certo provocatorio, probabilmente veritiero.
“Licenzia un dipendente, assumi una web agency” è infatti l’affermazione che è campeggiata in un messaggio promozionale della società. “Che colpa abbiamo se costiamo meno di un dipendente?” dichiara Riccardo Pirrone, amministratore dell’azienda, probabilmente con un pizzico di sorpresa per il polverone generato dallo slogan. “Ha presente quanto costa a un’azienda assumere un web master, un web designer, un seo. Noi ammortizziamo tutto proponendo un costo irrisorio e con tutte queste figure contemporaneamente”.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, che si è occupata del caso, l’annuncio – che, in evidenza, potrebbe ben essere tacciato di cattivo gusto, soprattutto in un contesto quale quello attuale, dove l’occupazione non è certo ai livelli più floridi – ha raggiunto l’effetto sperato: ottenere la promozione necessaria per far conoscere i servizi della web agency a livello nazionale. “Significa che la pubblicità – choc colpisce e crea subito immedesimazione” prosegue l’amministratore.
Ma non solo, poiché la campagna pubblicitaria della web agency un vero interrogativo pragmatico lo solleva: è forse giunto il momento di abbandonare l’epoca dell’internazionalizzazione dei servizi, attraverso assunzioni di dipendenti, per preferire l’approccio dell’outsourcing, con l’esternalizzazione flessibile degli stessi? È forse arrivato l’istante in cui il gap tra i maggiori costi per l’inserimento integrale in azienda delle risorse, e il vantaggio di ricercare consulenti esterni, si è allargato oltre la soglia di tollerabilità?
La risposta non è certamente univoca. Quel che pare sicuro, invece, è che il pacchetto di servizi all inclusive che viene offerto dalla web agency è tutt’altro che indifferente al pricing. Il piano marketing, l’aggiornamento e/o lo sviluppo dei prodotti web, la ricerca di un migliore posizionamento sui motori di ricerca, le campagne di digital marketing sui social network, e ancora l’implementazione di banner pubblicitari o la creazione di una mailing list per favorire l’invio di una newsletter, costano circa 350 euro al mese. Molto di meno del costo dell’assunzione di uno staff di specialisti che avrebbero dovuto occupare il proprio tempo per le operazioni di cui sopra.
“Abbiamo subito provveduto a cancellare l’annuncio, ma la sostanza non cambia: costiamo meno di un dipendente” ribadisce Pirrone. Con la straordinaria pressione fiscale su aziende e lavoro, siamo sicuri sia così facile smentirlo?