Crisi Rim, pronti 5000 licenziamenti

di Massimiliano Santoro

29 Giugno 2012 13:00

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RIM annuncia un nuovo step della ristrutturazione in corso con una riduzione di 5000 dipendenti per un risparmio di oltre un miliardo di dollari.

Continua il piano di ristrutturazione di RIM, l’azienda canadese produttrice di smartphone BlackBerry che ha avuto una drastica riduzione nell’ultimo anno di vendite dei dispositivi mobili. Contestualmente ai risultati economici, che hanno registrato entrate in calo del 33% rispetto al trimestre precedente ed una perdita netta di 518 milioni di dollari, la società ha comunicato la continuazione del piano di tagli che includerà una riduzione della forza lavoro di circa 5mila dipendenti per la realizzazione dell’obiettivo di oltre un miliardo di dollari di risparmi sui costi.

E’ stato anche annunciato che il lancio del BlackBerry 10 avverrà entro i primi mesi del 2013. Il presidente e Ceo della società, Thorsten Heins, analizza l’attuale momento dell’azienda e parla del futuro: “I nostri risultati del primo trimestre riflettono le sfide del mercato che ho descritto dalla mia nomina ad amministratore delegato alla fine di gennaio. Non sono soddisfatto di questi risultati e bisogna continuare a lavorare in modo aggressivo con tutte le aree dell’organizzazione e del consiglio per attuare cambiamenti significativi per affrontare le sfide”.

“La nostra priorità – ha continuato Heins – è andare avanti con il successo del lancio del nostro primo dispositivo BlackBerry 10, che ora anticipano avverrà nel primo trimestre del calendario 2013. In parallelo con la diffusione di BlackBerry 10, stiamo lavorando aggressivamente con i nostri consulenti sulla nostra revisione strategica e stiamo attivamente valutando modi per sfruttare al meglio le nostre risorse e costruire sulle nostre forze”.

Alla luce di queste difficoltà economiche, RIM potrebbe aprire le porte a Microsoft che entrerebbe dunque nel capitale dell’azienda canadese. Questo scenario permetterebbe di salvare il gruppo dal baratro ma, d’altro canto, di perdere un po’ di identità e di indipendenza.