Cisco taglia 1300 dipendenti

di Carlo Lavalle

25 Luglio 2012 07:30

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Cisco: ancora licenziamenti in vista per la multinazionale Usa che nel complesso punta a ridurre il 2% della sua forza lavoro globale.

Cisco, primo produttore al mondo di infrastrutture di rete, si appresta a tagliare 1300 dipendenti. “Stiamo effettuando una operazione di ristrutturazione limitata che avrà un impatto su circa il 2% della nostra forza lavoro globale”, ha comunicato la società con una presa di posizione inviata via email.

I tagli, spiegano i responsabili della società californiana, fanno parte di un continuo processo teso a semplificare l’azienda e la conseguenza di una valutazione sulla situazione economica in alcuni paesi dove la multinazionale opera. Per Karen Tillman, portavoce di Cisco, “l’attività di business viene rivista costantemente per stabilire dove c’è bisogno di riallineare gli investimenti in base alle opportunità di crescita”.

Quest’anno Cisco ha subito perdite consistenti: per questo motivo il Ceo John Chambers sta lavorando per invertire la tendenza ad un calo di vendite e ricavi. Già nel mese di maggio il manager aveva imputato alla crisi europea, ad una diminuzione della spesa statale e ad una riduzione degli ordini da parte della grossa clientela le previsioni negative sugli utili avanzate dagli analisti. Secondo Erik Suppiger di JMP Securities LLC saranno necessari ulteriori tagli se la redditività non dovesse migliorare.

In base a quanto riportato dal sito web fino a alla fine del suo terzo trimestre fiscale Cisco disponeva nel complesso di 65.223 dipendenti. La decisione degli ultimi tagli al personale arriva dopo che l’anno scorso si era proceduto al licenziamento di 6.500 occupati, compresi posti di direzione, pari al 9% della forza lavoro. Allo stesso tempo il management ha avviato un piano per ridurre le spese di 1 miliardo di dollari per rendere l’azienda più snella ed efficiente.

A maggio Cisco ha riportato utili per 2,2 miliardi di dollari su un fatturato di 11,6 miliardi di dollari, in crescita del 6,6% rispetto allo scorso anno non soddisfacendo completamente le aspettative di mercato. Malgrado ciò John Chambers si è detto ottimista sull’andamento della società che nonostante il calo dei consumi IT continua a fare meglio della concorrenza.