Intervenuta al Meeting di Rimini, il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha espresso alcune interessanti dichiarazioni in merito alla riduzione del costo del lavoro, affermando – in particolare – che il semplice abbattimento del cuneo fiscale per tutti i lavoratori non sia praticabile con efficacia. Meglio, allora, “pensare a una sperimentazione: le imprese che valorizzano il capitale umano potrebbero avere una sorta di riconoscimento”.
Ne deriva che, per il titolare del dicastero, la strada più praticabile nel breve termine potrebbe essere quella di un “premio” alle imprese che valorizzano al meglio il capitale umano, da corrispondere mediante sconto sui contributi pagati dalle aziende. Una decontribuzione per le imprese più attente al capitale umano, che tra poche ore sarà presentata all’esame del Consiglio dei ministri, insieme ad un piano predisposto appositamente per i più giovani.
Replicando i concetti già espressi dal premier Monti e dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, anche Elsa Fornero è d’accordo nel sostenere che la crisi stia per finire. O quasi. “Se c’è il contributo di tutti – ha infatti affermato il responsabile del Lavoro – si può scommettere per l’anno prossimo di non avere crescita zero, ma un segno più. A questo dovremo mirare tutti”.
Poche ore prima, il ministro era intervenuta alla trasmissione Radio anch’io, rilanciando l’innalzamento della produttività, mediante un patto concertativo tra governo e parti sociali. “È quel che dobbiamo fare” ha aggiunto il ministro. “Io non sono affezionata ai nomi e non so se questo si può chiamare concertazione o dialogo. Lo decidano altri. Secondo me è naturale che ci si metta intorno a un tavolo e che si vedano tutti gli elementi che portano a un aumento della produttività”.
Quindi, il ministro aveva anticipato quanto poi ribadito un po’ più tardi: in occasione del Consiglio dei ministri avrebbe chiesto “di abbassare le tasse sul lavoro a parità di gettito”. Pronta la risposta del segretario Cisl Raffaele Bonanni, che dichiara come “bisogna ripristinare le agevolazioni fiscali sul salario di produttività riportando il prelievo al 10% come era stato deciso dal precedente governo. Dopo Monti? Non mi pare che ci siano statisti all’orizzonte, meglio l’originale che una copia”.