Fornero preannuncia novità su start up

di Roberto Rais

17 Settembre 2012 06:30

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Il ministro del Lavoro e quello dello Sviluppo Economico pensano ad agevolare la flessibilità per le start up che contengano forte innovazione.

Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, preannuncia qualche significativo cambiamento sui provvedimenti in favore delle start up, le imprese di nuova costituzione. Allo studio attuale dell’esecutivo, le innovazioni potrebbero sfociare in diversi correttivi alla riforma del lavoro, peraltro richiesti a gran voce da più parti sociali.

Precisando che non sarà avviato “alcun ripensamento della riforma appena approvata”, il ministro Fornero ha tuttavia voluto precisare che “il provvvedimento sulle start up può essere l’occasione per cercare di vedere, senza nessuna lacerazione rispetto alla riforma approvata, di concedere qualche elemento di flessibilità in più per le imprese che si caratterizzano non soltanto per il fatto di essere nuove, ma per essere fortemente innovative e fortemente poggianti sul capitale umano, cioè sulla preparazione e sull’entusiasmo delle persone che vi lavorano”.

Una utile base di partenza per i correttivi dovrebbe essere rappresentata dalla recente task force voluta dal ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, che ha desiderato porre un formale punto di inizio per lo studio delle misure incentivanti sulle start up attraverso un aggiornato report sulla condizione di vita delle nuove e giovani società tricolori.

Ebbene, tra le tante novità in merito – si tratta, ad ogni modo, di indiscrezioni più o meno fondate – potrebbe esserci la creazione di una nuova forma giuridica societaria, che vada a integrare quella semplificata, ma che possa essere riservata esclusivamente alle start up innovative. Lo scopo sarebbe quello di aprire una società direttamente “online”, con statuto iscrivibile al registro delle imprese senza bolli e diritti di segreteria, e con ricorso all’autocertificazione.

Non solo: il governo potrebbe dare il via alla creazione di società semplificate che possano gestire in maniera più dinamica i fondi del venture capital. Non sono da escludersi i trasferimenti dei pagamenti delle imposte al termine degli esercizi fiscali, con versamento per cassa e non per competenza. E ancora, interventi della Cdp, fiscalità agevolate, e tanto altro ancora: le idee non mancano di certo: occorrerà solo comprendere quali (e come) il governo deciderà di mettere in piedi al fine di rilanciare il comparto.