Nella giornata di oggi sono iniziati i colloqui tra manager Fiat e sindacati per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro primo livello la cui scadenza è prevista a fine anno. All’incontro partecipano, per la Casa auto, il consulente Paolo Rebaudengo e Pietro De Biasi, neo responsabile delle relazioni industriali del Gruppo; per i rappresentanti dei lavoratori sono intervenuti Ferdinando Uliano, della Fim, Eros Panicali, della Uilm, Antonio D’Anolfo, dell’Ugl, Vincenzo Aragona, Fismic, e Francesco Scandale, che rappresenta l’Associazione capi e quadri.
L’accordo, lo ricordiamo, è entrato in vigore il primo gennaio scorso in tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat presenti in Italia. L’incontro di oggi punta a rinnovare un contratto la cui scadenza è prevista per il 31 dicembre prossimo.
I sindacati puntano a creare una piattaforma che preveda l’adeguamento all’inflazione del salario dei dipendenti. Le sigle sindacali focalizzeranno anche l’attenzione sulla definizione del premio di competitività, sulla gestione dell’organizzazione del lavoro e sul completamento della riforma dell’inquadramento.
Nel corso delle trattative, i manager Fiat hanno ribadito che il tracollo del mercato globale europeo – passato da 16 a 12 milioni di veicoli venduti – rende il Lingotto più debole sui mercati internazionali.
“L’intesa siglata l’anno scorso con Fiat è stata sottoscritta per la messa in sicurezza degli investimenti. Tuttavia se l’azienda non dovesse proseguire in questa direzione, tutto potrebbe venir messo in discussione”. Queste le parole del segretario nazionale della Fim, Ferdinando Uliano che ha sottolineato poi che Fiat non può non investire a Mirafiori e che in fase di rinnovo “parleremo anche di questo”.