Sergio Marchionne avrebbe deciso di trasferire in Cina la produzione delle auto con marchio Jeep. A render nota questa notizia bomba è stato direttamente Mike Manley, ceo Fiat e Chrysler per l’Asia.
Anzi: secondo il manager americano, sarebbero già stati avviati colloqui fra management e l’azienda interessata alla partnership, la cinese Guangzhou Automobile Group con buone possibilità di trasferirne l’intero iter produttivo. Secondo Manley, sarebbe determinante la capacità volumetrica della fabbrica per poter “Localizzare tutti i modelli Jeep o gran parte di questi”.
Al momento, l’impianto Fiat dislocato nella città cinese di Changsha ha una capacità pari a 140mila auto, anche se l’obiettivo primario è portarlo a una produzione di 500mila. Fra i vari motivi che hanno spinto il gruppo Fiat-Chrysler in questa direzione è che in Oriente sono in forte aumento le vendite di questo tipo di auto al punto che nell’ultimo anno potrebbero addirittura raddoppiare di numero, compensando così la forte crisi del settore che sta colpendo l’Europa e che continuerà almeno fino a tutto il 2013.
In Italia, nel solo mese di settembre l’immatricolazione delle Jeep ha toccato le 400 unità, per una quota dello 0,4%. Nel progressivo annuale il marchio registra poco oltre 5mila auto con lo 0,5%, quota che si allinea all’andamento del 2011; tra le vetture più vendute del comparto c’è il modello Grand Cherokee, con il 12,8%. Di tutt’altre cifre parla il mercato americano, dove lo scorso mese le vendite del marchio Chrysler sono migliorate fino al 10%, vale a dire che le stesse si attestano a 39.245 unità, segnando il settembre più proficuo degli ultimi 6 anni e il ventinovesimo mese consecutivo d’aumenti, grazie ai modelli Patriot, Wrangler e Grand Cherokee.
A osservare il quadro generale, gli analisti della banca Usa, Goldman Sachs, tagliano ancora sulle aspettative per ciò che concerne il mercato europeo dell’auto nel periodo compreso fra l’anno corrente e il 2014. Alla luce della gestione per le scorte d’automobili (oltre 80 giorni), il broker prevede un calo di produzione nel quarto trimestre pari al 12,7%, di anno in anno.