Sergio Marchionne, attraverso la Fiat Auto Poland, ha annunciato un taglio da 1500 dipendenti nel suo stabilimento di Tychy, nel sud della Polonia dove fino allo scorso anno si produceva la Fiat Panda e ora si assembla la Fiat 500, la Lancia Ypsilon e la Ford Ka. Per il plant auto si tratta di un licenziamento in grande, visto che si tratta di un terzo della forza lavoro che l’azienda impiegava in loco (5600 persone).
La misura si è resa necessaria a causa della forte crisi che ha colpito il settore e che vede cali di immatricolazioni a 2 cifre percentuali, che – per quanto riguarda l’Italia – hanno portato il livello di vendite al 1979.
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Laconico il comunicato del Lingotto, che parla di “situazione molto negativa, che ha portato a un esubero di 1.500 dipendenti e ha obbligato la società a far partire immediatamente la procedura di licenziamenti collettivi prevista dalla legge“. Nella nota diffusa dal Lingotto si legge anche che il management dell’azienda “ha espresso ai sindacati polacchi la volontà di iniziare immediatamente una trattativa per trovare soluzioni compatibili per la gestione degli esuberi“. Un primo incontro con i rappresentanti dei lavoratori ha avuto luogo con il preciso intento diillustrare l’andamento del mercato auto in Europa, che se in calo a livello generale lo è ancora di più in Italia.
Gran parte della produzione di Tychy, infatti, era rivolta verso la Penisola dove nel corso del 2012 si venderanno 1,4 milioni di vetture, con un calo stimato di circa il 20% rispetto al 2011, anno che fu comunque “asfittico”. Male anche il Vecchio continente, dove dovrebbero vendersi 12,5 milioni di auto rispetto ai 16 milioni del 2007, anno in cui è iniziata un costante e duratura crisi economica.
E meno unità vendute significano anche produzione in calo, visto che per questo stabilimento polacco dovrebbe attestarsi sulle 350mila vetture nel 2012, rispetto alle 600mila di appena 3 anni fa e con un 2013 che dovrebbe attestarsi sulle 300mila. “Il forte calo dei volumi produttivi porterà Fiat a modificare l’organizzazione dello stabilimento, passando da tre a due turni lavorativi, e rivedere la struttura commerciale che sarà adattata allo scenario attuale” continuava la nota dell’azienda.
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Questo licenziamento di personale non dovrebbe avere ripercussioni sugli stabilimenti italiani dove tuttavia si prosegue con l’impiego della cassa integrazione. Fiat Auto Poland ha reso noto ai sindacati la volontà di iniziare una trattativa per trovare delle soluzioni che siano compatibili con le eccedenze.