Il ministro Profumo ha recentemente concesso una interessante intervista al Sole 24 Ore dove ha toccato diversi argomenti, tra cui quello dei manager, parlando di come sia necessario farli crescere per spingere l’Italia nel settore professionale.
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Nello specifico, ha spiegato come sia necessario oggi più che mai adoperarsi per far crescere manager dell’innovazione all’altezza dei colleghi che lavorano all’estero. Si tratta di un tema fondamentale, come sottolineato da Profumo stesso, anche per colmare il divario tra Nord e Sud, che è ancora forte.
«Al Sud ci sono buone università e ottime intelligenze. Talvolta manca la capacità di trasformare in azioni concrete questo slancio. È un cambiamento di prospettiva importante, non solo per il Mezzogiorno: bisognerebbe, per esempio, che non si lasciasse il nostro Paese con l’intento di trovare un posto all’estero, ma puntare ad acquisire una solida esperienza internazionale per poi ritornare e creare dei posti di lavoro in Italia». Oggi più che mai, infatti, i manager italiani stanno cercando all’estero quegli sbocchi che nel nostro Paese non è purtroppo possibile trovare. La fuga dei cervelli riguarda infatti massicciamente anche la dirigenza tricolore.
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Profumo è però consapevole che non si tratta di una strategia semplice da attuare, anzi. «È vero, ma questo presuppone un senso civico più forte da parte di tutti. Dei privati. E delle istituzioni, che per favorire la nascita di nuove esperienze sul fronte dell’innovazione e della ricerca applicata debbono adoperarsi per una burocrazia più leggera, in tempi di risposta più certi, insomma in “strutture intangibili” più facilmente condivisibili».