Cala l’impegno delle aziende europee nella responsabilità sociale d’impresa, con conseguenze anche pesanti sui lavoratori: tagli del personale, aumento dei casi di corruzione e inquinamento ambientale. Ad annunciarlo è l’indagine Eurobarometro condotta dalla UE su un campione di 39mila cittadini residenti in Europa.
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Secondo gli europei, infatti, la crisi economica ha ridotto l’interesse dei datori di lavoro verso alcuni aspetti fondamentali per mantenere elevato il livello della qualità del lavoro, e il benessere all’interno delle aziende.
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Se in ambito europeo l’opinione maggiormente diffusa è che le aziende siano meno impegnate nel garantire occupazione, legalità e rispetto dell’ambiente di quanto non lo fossero un decennio fa, i cittadini statunitensi e residenti nei paesi emergenti la pensano esattamente al contrario, affermando di notare un maggiore interesse dei datori di lavoro verso la RSI.
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In ambito europeo, il 41% degli intervistati nota un aumento della corruzione tra i vertici aziendali e non solo, mentre il 39% dei cittadini coinvolti nel sondaggio afferma di temere per la forte riduzione del personale causata dalla crisi economica. Ammonta al 39%, invece, la percentuale di coloro che notano un maggiore inquinamento ambientale.