Byod in azienda? CIO perplessi

di Teresa Barone

7 Maggio 2013 08:00

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Boom del Byod entro il 2017: sempre più dipendenti utilizzeranno i propri dispositivi tecnologici in azienda, ma i manager IT temono fughe di dati.

Entro il 2017 il passaggio al Byod (bring your own device ) nelle aziende sarà pressoché completo, con la quasi totalità dei dipendenti che utilizzerà i dispositivi scelti e acquistati personalmente in ufficio a discapito della tecnologia aziendale. Lo afferma Gartner elaborando i dati di un sondaggio condotto a livello mondiale sui manager responsabili del ramo IT.

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L’utilizzo della propria tecnologia, smartphone, tablet e pc portatili, non sarà più una scelta volontaria ma obbligata, tuttavia questa tendenza sembra non essere accolta positivamente proprio dai CIO, perplessi a causa dei rischi ai quali espone l’uso dei device personali e mobile, quindi fughe di dati e violazione della privacy.

David Willis, vice presidente di Gartner, assicura tuttavia che insieme alla diffusione del Byod – attualmente in aumento negli USA ma sporadica in Europa – saranno potenziate anche le strategie aziendali volte a tutelare le banche dati interne.

Entro il 2017, secondo il sondaggio, il 38% delle aziende non fornirà più la strumentazione informatica aziendale ai propri dipendenti, un trend che avrà alcune conseguenze positive come il potenziamento delle comunicazioni aziendali e interaziendali, unitamente ad altri svantaggi sottolineati dai CIO interpellati nell’indagine:

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«I benefici del Byod comprendono nuove opportunità per il lavoro mobile, una maggiore soddisfazione dei dipendenti e la riduzione o totale azzeramento dei costi. Tuttavia molti manager non ne comprendono i reali vantaggi e solo il 22% crede di possedere una solida business case.»