Il vocabolario del leader

di Teresa Barone

30 Luglio 2013 08:00

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Come dovrebbe parlare un leader? Ecco le parole e le espressioni di maggiore impatto positivo e quelle da evitare.

Motivare i dipendenti, catturare l’attenzione dei potenziali clienti, ispirare la fiducia degli investitori: questi sono solo alcuni dei compiti che un leader deve svolgere ogni giorno, mansioni che presuppongono adeguate doti comunicative e un’elevata capacità di farsi ascoltare.

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Come capire se il linguaggio che si sta usando è adeguato? Come distinguere i termini efficaci e scartare, invece, le espressioni che allontanano enormemente dal raggiungimento di un obiettivo?

Qui di seguito una panoramica del vocabolario adatto a chi occupa una posizione di responsabilità e rappresenta un leader per un gruppo di persone.

Via libera all’uso di espressioni come “non lo so“, “perché“, “errori” e “fallimenti“, tutti termini che possono intimorire ma rappresentano anche una prova di credibilità per il leader, che si mostrerà meno irraggiungibile, più umano e soprattutto onesto anche nell’ammissione di eventuali passi falsi. Da non bandire è anche tutta la terminologia legata alla sfera delle “emozioni“, soprattutto se la leadership è basata anche sulle relazioni umane e sulla costruzione di rapporti di reciproca fiducia.

Tra le parole da evitare, invece, rientra anche il semplice “ma” se usato come conclusione di una frase per scoraggiare e smorzare l’entusiasmo riguardo una proposta, un’idea o un nuovo progetto. Un leader non dovrebbe mai definire un competitor come “nemico“, un termine che – se usato nel mondo degli affari – ha il potere di chiudere ogni opportunità di business: anche un diretto concorrente di oggi può diventare, infatti, un valido partner nel futuro.

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Il leader deve usare con cautela anche le espressioni “ci proverò” e “questo non è il modo giusto di agire“: nel primo caso traspare una carenza di autostima che non si addice a un capo e a un motivatore, mentre usando la seconda frase si rischia di precludere qualsiasi nuova idea potenzialmente valida.