In un tipo di leadership situazionale, come gestire al meglio i collaboratori? Ecco alcuni diversi stili per rispettare al contempo obiettivi aziendali e il loro benessere.
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In base a questo tipo di leadership, è possibile diventare un buon capo individuando gli strumenti e i metodi operativi migliori e applicandoli al team per il bene dell’azienda gestita.
Innanzitutto occorre una buona formazione, tramite cui i dipendenti devono assorbire quanto più possibile sull’ideale modo di operare, sulle diverse dinamiche umane con cui entrano in contatto e in generale su come crescere e maturare. È poi necessaria un’analisi dell’ambiente, quindi individuare quei fattori favorevoli al conseguimento degli obiettivi, tra cui vi sono collaboratori motivati e ben formati, un buon clima aziendale, ottime conoscenze tecniche, buone procedure per la gestione delle operazioni e altro.
Attenzione al comportamento dei collaboratori, che devono essere capaci e ben motivati, in grado di operare senza problemi e con la volontà necessaria a raggiungere le missioni. Il leader deve dunque essere capace di stimolare i collaboratori sia a livello emozionale che professionale, dirigendoli in modo efficace e aiutandoli ad attuare stili di leadership disponibili. Questi sono:
- stile delegativo, tramite cui ci si affida ai dipendenti con più iniziativa nell’ambito dei compiti affidati;
- stile direttivo, con un elevato livello di controllo da parte del capo;
- stile partecipativo, dove il leader incoraggia e favorisce i collaboratori;
- stile esplicativo, dove il capo sfrutta una ottima comunicazione per formare al meglio i dipendenti.
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