Si chiama helicopter manager, letteralmente “manager elicottero” incapace di imporre a sé stesso alcuni limiti e seguire regole precise nella gestione dei dipendenti, invadendo il loro tempo libero e organizzando non solo la vita lavorativa ma anche il privato dei collaboratori.
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Questo tipo di gestione, caratterizzata da costante apprensione ed eccessivo controllo, nuoce alla produttività e all’efficienza dei dipendenti, resi poco autonomi, poco sicuri di sé poco propensi alle sfide. Solo concedendo fiducia ai collaboratori più meritevoli, rendendoli indipendenti e affidando loro obiettivi difficili è possibile favorirne la crescita professionale e lo sviluppo di nuove conoscenze e competenze.
Perché adottare la strategia degli helicopter manager è controproducente? Quali sono i maggiori rischi? Organizzando nei dettagli la giornata dei dipendenti, le loro mansioni e il loro stesso tempo libero, si rischia renderli instabili e ansiosi di trovare un altro impiego dove poter essere valorizzati al meglio. A danneggiare il rapporto boss-dipendenti è anche la continua richiesta di informazioni e aggiornamenti, tale da lasciar trasparire una carenza di fiducia di base.
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Per evitare spiacevoli conseguenze, quindi, è bene mantenere un certo equilibrio tra la gestione del tempo dei lavoratori in ufficio e il controllo delle loro vite nel privato, evitando di organizzare il loro tempo a 360 gradi “imponendo” – ad esempio – la frequenza di corsi o programmi particolari come anche la partecipazione a pranzi o cene di lavoro tutt’altro che occasionali.