Generare idee in gruppo favorendo la creatività di tutti i membri e la nascita di nuovi progetti, così come la soluzione di problemi: questo, in sintesi, l’obiettivo primario del brainstorming, reso ancora più efficace se si seguono alcune regole fondamentali per gestire al meglio la propria squadra.
=> Scopri i pro e i contro del brainstorming
Per favorire il processo creativo dei singoli componenti del gruppo è importante evitare gli elementi di disturbo, compresi i collaboratori irruenti che lasciano poco spazio ai colleghi. Una strategia efficace potrebbe essere quella di dividere il gruppo in tre squadre più piccole e inserire all’interno di ciascuna una delle “personalità dirompenti”. Sarebbe anche opportuno limitare la presenza dei “boss” alle ultime fasi della seduta, facendo in modo che i partecipanti non si sentano intimiditi.
Nessun membro del team dovrebbe dominare la conversazione, pertanto è preferibile invitare tutti i partecipanti a scrivere su un foglio una quantità definita di idee per poi leggerle ad alta voce. Sono cinque, infine, le personalità che potrebbero compromettere il corretto svolgimento di un processo di brainstorming rendendolo del tutto improduttivo:
1. Gli egocentrici, spinti dal desiderio di essere al centro dell’attenzione e in grado di soffocare il resto del gruppo con la loro presenza.
2. I “demolitori” di idee, impegnati ad abbattere qualsiasi prodotto della creatività altrui, compreso il morale del gruppo.
3. I dittatori, convinti di essere gli unici in grado di partorire buone idee.
4. Gli ostruzionisti che deviano le conversazioni inserendo fatti estranei o considerazioni inappropriate.
5. I passivi, privi di iniziativa e raramente impegnati nella produzione o manifestazione di nuove idee.