Niente tecnologia nella PA

di Chiara Basciano

23 Aprile 2014 07:33

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La Pubblica Amministrazione europea guarda con diffidenza alla tecnologia per migliorare i servizi

L’importanza della tecnologia viene considerata in maniera molto diversa in ambito pubblico e privato.

Se infatti la dirigenza del privato guarda alla tecnologia come strumento principe per l’evoluzione aziendale la pubblica amministrazione ha una scala di valori del tutto diversa.

Infatti dal sondaggio effettuato da Ricoh risulta che la PA europea considera prioritari altri settori. Prima di tutto ritiene fondamentale innovare le risorse umane tramite assunzione di nuovo personale (nel 45% dei casi) inoltre incentivare i processi aziendali core, puntando al loro miglioramento (per il 44% degli intervistati).

Il parere dei dirigenti pubblici appare alquanto uniforme sul fatto di dover innovare l’amministrazione, ma non giudica la tecnologia una discriminante. Il 55% degli intervistati infatti ritiene che la tecnologia avrà un impatto minimo nei prossimi tre anni e solo il 27% giudica i sistemi tecnologici importanti per l’innovazione.

Eppure questo trend non coincide con il parere della Commissione Europea che prevede che entro il 2015 il 50% dei cittadini e l’80% delle aziende dovranno essere in grado di interagire con i servizi delle Pubbliche Amministrazioni, grazie ai sistemi di e-government. Gli obiettivi infatti sono: migliorare la soddisfazione dei cittadini (tramite digitalizzazione dei documenti e comunicazione in temi reali), massimizzare l’efficienza (eliminando gli sprechi e aumentando la produttività grazie alla digitalizzazione) e prepararsi al futuro (con un utilizzo intelligente