Quando la business intelligence non basta

di Chiara Basciano

9 Giugno 2014 12:00

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La tecnologia che aiuta a prendere decisioni stenta a decollare in Italia

L’aiuto della tecnologia è uno dei temi caldi del momento, ed è visto come unico modo per creare una svolta del mercato, ma i dati dimostrano che non è tutto così immediato.

Il terzo rapporto Nomisma – commissionato da Iconsulting – parla chiaro, se infatti le aziende che investono in tecnologia sono passate dal 70,9 per cento del 2010 al 79,6 per cento del 2012, in realtà quello che pesa di più è la pesante riduzione della loro capacità di spesa dal momento che i due terzi delle aziende spendono appena l’1-2 per cento del fatturato.

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Non basta considerare la business intelligence il fattore su cui puntare quando poi bisogna fare i conti con il fatturato. Il rapporto dimostra come la maggior parte delle aziende, il 63,2% sia disponibile ad investire ma solo il 16,9% è poi capace di farlo e ancora meno è il numero di coloro che lo farà davvero, arrivando solo al 13,1%. Il periodo di incertezza che sottopone i manager a grandi stress infatti porta a fidarsi di strumenti tecnologici come prima risorsa ma poi non basta ad assicurare il successo.

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Non esiste ancora un approccio immediato agli strumenti tecnologici, le aziende italiane stentano a sfruttare al massimo il potenziale tecnologico che possa aiutare a trovare soluzioni e permettere di prendere decisioni migliori, il fattore umano è ancora la grande discriminante del settore.