Lavorare sfruttando al massimo il proprio potenziale aiuta a migliorare efficienza e produttività, tuttavia superare questa soglia può avere conseguenze spiacevoli.
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A dimostrarlo sono molteplici studi e ricerche condotte a livello internazionale, come conferma il recente report “Leadership Pulse” elaborato trimestralmente dalla School of Business dell’Università della California.
Secondo l’indagine, infatti, su un campione di 540 manager e imprenditori il 61% afferma di lavorare al di sotto del proprio livello ottimale di impegno, mentre il 21% ammette di superarlo abbondantemente e il 18% di tenersi al di sotto della soglia.
I ricercatori, tuttavia, sottolineano come solo l’ottimizzazione delle risorse energetiche porti al potenziamento delle proprie prestazioni professionali, pertanto oltrepassare tale limite non solo provoca stress ma aumenta anche la probabilità di commettere errori.
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Lavorare al di sotto del proprio potenziale, invece, spinge a evitare qualsiasi sfida impedendo la crescita professionale. Spetta ai manager, inoltre, “misurare” le proprie risorse energetiche e quelle dei dipendenti, unica strategia utile per migliorare la produttività.