Curare la propria reputazione virtuale, accertandosi dell’accuratezza del ritratto individuale tracciato dalla Rete, è fondamentale sia per non ostacolare il percorso professionale personale sia per selezionare le risorse giuste in fase di recruiting.
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Sono proprio i social network, professionali e non, a rappresentare un’arma a doppio taglio: secondo gli esperti di Hays Response, ad esempio, le aziende e le società di selezione scandagliano il Web prima di decretare l’assunzione di un candidato.
Quali sono le regole base per costruirsi una Web reputation veritiera, positiva e pulita? Sono cinque gli step principali: “googlarsi” per verificare cosa dice di noi la Rete (semplicemente digitando il proprio nome su Google), osservare i profili online di altri professionisti per fare network e “carpire” strategie efficaci, prestare attenzione alla privacy settando le impostazioni al meglio, usare sempre un linguaggio adeguato e postare o condividere contenuti che non rischiano di essere fraintesi o avere ripercussioni negative in futuro.
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I possibili “rischi” sono stati sintetizzati da Fabio Scarcella, Responsabile di Hays Response: «Che piaccia o meno il mondo del recruitment e quello dei social network si sta avvicinando sempre più. Ecco perché è diventato fondamentale saper gestire in modo efficace e intelligente la propria presenza online. E non stiamo parlando solo di quei social pensati per il mondo del lavoro come Linkedin. Profili Facebook, se lasciati ingenuamente aperti, e account Twitter sono una vera e propria miniera d’oro per chi è a caccia di aspetti e informazioni che solitamente non emergono da un semplice curriculum.»