Rischi e costi del cybercrime

di Teresa Barone

16 Aprile 2015 08:00

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Aumentano gli attacchi informatici ai danni dei dati aziendali: ecco una panoramica sui rischi e sui costi.

Nel corso del 2014 sono stati compromessi 700milioni di dati aziendali a causa di attacchi informatici di vario tipo, azioni di cybercrime che hanno fatto perdere complessivamente 400milioni di dollari: lo rivela il Data Breach Investigations Report (DBIR) 2015 realizzato da Verizon sulla basa dell’analisi di 80mila incidenti relativi alla sicurezza informatica, avvenuti in 70 organizzazioni appartenenti a 61 Paesi nel mondo.

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Lo studio evidenzia come, per il 28,5% dei casi, il cybercrime possa essere ricondotto alle compromissioni nei POS, per il 18,8% si tratta invece di crimeware e per il 18% di spionaggio informatico.

Secondo Marc Spitler, senior analyst e tra i co-autori del report:

«Anche se non possiamo parlare di attacchi informatici specifici, possiamo affermare che l’Est Europa è l’area dalla quale, storicamente, ha origine il maggior numero di attacchi di skimming agli Atm e ai Pop. Così come i casi di cyber-spionaggio provengono, storicamente, dai paesi dell’Est asiatico. Tuttavia, è importante evidenziare che l’attribuzione a un paese specifico o a un gruppo di paesi è tutt’oggi uno dei dati più complessi da individuare. Non ci basiamo esclusivamente sulla provenienza dell’indirizzo Ip per attribuire gli attacchi a un paese in particolare.»

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