Le trappole dell?e-commerce

di Teresa Barone

28 Maggio 2015 08:00

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L?e-commerce rappresenta una strategia di successo contro la crisi ma gli ostacoli non mancano.

L’e-commerce in Italia vale più di 13 miliardi di euro, destinati a crescere anno dopo anno. Vendere online è diventata una strategia anticrisi per le aziende, soprattutto per diventare competitivi anche all’estero, tuttavia investire nel mercato virtuale non è una passeggiata, soprattutto per quanto riguarda la gestione del magazzino.

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Ad affermarlo è Overlog, azienda friulana che si occupa di soluzioni per la gestione del magazzino. I benefici sono notevoli, come spiega l’AD Marco Crasnich:

«I vantaggi dell’e-commerce per un’azienda sono indubbi. Sempre più persone hanno accesso alla rete grazie a tablet e smartphone, cresce la fiducia verso le transazioni online e quindi cresce il numero di clienti che scelgono di acquistare con un click anziché recarsi in negozio. Per gli imprenditori si tratta di un’opportunità per rilanciare il commercio, ma bisogna fare attenzione perché, se non gestita nel modo corretto, il progetto rischia di fallire».

Quali sono gli errori più comuni? Il primo riguarda la gestione del magazzino spesso sottovalutata:

«Le modalità del commercio online sono profondamente diverse rispetto a quelle tradizionali e, di conseguenza, anche la gestione degli ordini richiede procedure differenti. Spesso ci si ritrova a dover gestire in magazzino la merce che è destinata sia ai canali tradizionali, sia alle vendite on-line. Le difficoltà non mancano, viste le differenze tra le due tipologie di vendita, e il rischio è di non riuscire a gestire parallelamente le due modalità».

E ancora, una scelta non adeguata relativa alla gestione informatizzata delle scorte:

«Sono troppi i parametri e le variabili da considerare per pensare a una gestione manuale, è meglio affidarsi a un cervello elettronico. Le modalità delle due tipologie di vendita hanno complessità differenti: la vendita per e-commerce prevede ordini di piccoli dimensioni, anche per un articolo o comunque per un numero esiguo, distribuiti in tutta Italia e anche all’estero; la vendita tradizionale invece prevede ordini di più pagine con quantitativi consistenti, da consegnare in un numero più limitato di destinazioni. Questo implica una complessità differente: ci sono ordini brevi con una moltitudine di destinatari e ordini più complessi con spedizioni pianificate, che attingono entrambe dallo stesso magazzino e dalla stessa giacenza».

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