L’importanza del saper delegare

di Chiara Basciano

23 Febbraio 2016 13:00

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Tre casi in cui è giusto far svolgere ad altri alcune mansioni del proprio lavoro.

I manager tendono a non fidarsi, concentrando nelle proprie mani i compiti di maggiore responsabilità, ma costruire un team funzionante e circondarsi di collaboratori fidati è il primo passo per costruire un ambiente di lavoro sano.

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Erika Perez, Responsabile della divisione Hays Executive spiega «Delegare, il più delle volte, non significa ‘non saper essere autonomi’, bensì avere la capacità di comprendere quali attività portare avanti individualmente e quali, invece, condividere con il proprio team, per dar la possibilità di stimolare la nascita di nuove idee e generare nuove competenze».

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Ci sono casi, inoltre, in cui delegare è addirittura preferibile rispetto allo svolgere il lavoro in prima persona, gli esperti di Hays Executive ne hanno individuato tre. Primo caso: quando si può svolgere un’attività raggiungendo gli stessi obiettivi pur utilizzando tecniche diverse. A volte infatti guardare al lavoro degli altri significa vedere le cose da un’altra prospettiva, allargando così i propri orizzonti. Secondo caso: quando delegare significa formare una figura che potrebbe crescere in maniera significativa. Promuovere la formazione significa infatti essere buoni manager e dedicarsi ad essa dà molte soddisfazioni e migliora la produttività dell’azienda.

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Terzo ed ultimo caso: quando la mansione non rientra più nel proprio ruolo. Vale a dire è giusto fare un passaggio di testimone per alcune mansioni, ma mantenendo sempre una supervisione sul lavoro svolto e raddrizzando il tiro qualora ce ne fosse bisogno.