La vita private non deve per forza entrare a far parte anche della vita lavorativa, al contrario spesso è meglio tenerle separate, sopratutto in caso di problematiche.
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Ci sono però alcune abitudini che anche non volendo si presentano sul lavoro, abitudini e veri propri vizi che non mettono a rischio solo la propria salute ma anche quella degli altri. Nello specifico si parla del vizio del fumo, molte aziende infatti hanno un gran numero di lavoratori fumatori. I danni che il fumo provoca sono conosciuti da tutti, ma spesso tali informazioni non sono necessarie per far terminare di fumare. Le aziende davanti a tutto ciò non devono però restare ferme, ma devono sostenere i propri dipendenti. Un imprenditore o un manager, dovrebbe disporre alcuni aiuti, per accompagnare “simbolicamente” il dipendente verso la fine della dipendenza.
Sono poche però le aziende che si interessano di queste problematiche, si da maggiore importanza alla produttività e al successo. Ma attuare tale aiuti è un modo reale per aumentare la produttività, i dipendenti si sentiranno cosi motivati e realmente sostenuti. Si possono attuare delle promozioni verso campagne senza fumo, investire in un programma aziendale per smettere di fumare o ancora fornendo un elenco delle cliniche per smettere di fumare e per frequentare lezioni di gruppo.
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Ovviamente un fumatore nel suo percorso di vita avrà molteplici volte sentito quanto il fumo faccia male, ma avere un confronto reale con una specialista offrirà consulenze più dettagliate e individuali. Tutto questo può realmente fare la differenza, perché il dipendente si troverà a vedere le conseguenze, le eventuali problematiche e il futuro di sé, non di uno sconosciuto. Attuando questi aiuti nelle aziende non porterà mai un totale successo, ma sicuramente sarà in grado di aiutare chi aspettava la spinta giusta.