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Il problema dei malware riguarda qualsiasi tipo di azienda, sia per settore che per dimensione. L’altissimo numero di dati sensibili presenti infatti rende tutti soggetti appetibili per i cybercriminali. Avere consapevolezza dei rischi è solo il primo passo.
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Lo studio Next Generation Threats Exposed effettuato da Webroot diventa importante proprio per capire lo stato attuale delle cose. Stati Uniti, Regno Unito e Germania appaiono i paesi più colpiti nel corso del 2015, mentre i siti che hanno subito il maggior numero di attacchi sono Google, Dropbox e Yahoo. La sicurezza deve agire a più livelli, infatti gli attacchi si espandono su ogni tipo di supporto. Basti considerare che tra le app create nel corso del 2015 solo il 18% era reale, mentre il 52% è stato classificato come dannoso. Le app infatti risultano essere veicolo di virus Trojan (60%) o OUA (28%).
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Il problema maggiore consiste nel fatto che i ceppi di virus stanno consistentemente diminuendo ma nel contempo stanno diventando polimorfici. Nel dettaglio, i ceppi delle applicazioni PUA (Potentially Unwanted Application) sono passati da 30.000 nel 2014 a 260 nel 2015, mentre il ceppo di virus è passato da 700 a circa 100.
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Inoltre ogni malware appare sempre più personalizzato, basti pensare che oltre il 97% delle istanze di malware rilevate nel 2015 è comparsa su un solo dispositivo. Il cambiamento dei virus è veloce, per questo la sicurezza deve tenere il passo, impostando regole aziendali precise ed avvalendosi della migliore tecnologia presente sul mercato.