Problem solving come prova del nove

di Chiara Basciano

23 Giugno 2016 12:00

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Fare domande relative al problem solving aiuta ad analizzare un candidato in maniera profonda.

In fase di selezione sono molte le domande da poter rivolgere al candidato ma una che non dovrebbe mancare mai è quella relativa alla capacità di risolvere problemi. L’abilità nel problem solving infatti rivela molti lati nascosti del candidato.

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In particolare sono cinque le caratteristiche che derivano da domande inerenti al problem solving. La prima è sicuramente la profondità di pensiero. Infatti si può determinare se il ragionamento è complesso, avanzato o superficiale. I migliori candidati dimostrano una buona comprensione di causa ed effetto di un problema e sono in grado di trovare la causa principale.

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Seconda caratteristica è la capacità di mettere a fuoco il problema. Esistono tre tipi di focalizzazione: tecnica, tattica e strategica. I candidati con un focus tecnico riescono ad entrare nei dettagli del processo. Quelli con un’inclinazione tattica guardano ai risultati del processo. Un focus strategico è rappresentato da un orizzonte temporale più lungo e prende in considerazione implicazioni e conseguenze non dirette. Altro punto essenziale è quello di capire se si è più propensi al lavoro di squadra o individuale. Elemento utile soprattutto in lavori che presuppongono collaborazione.

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Si passa poi ad una prospettiva funzionale o multifunzione. I migliori candidati riescono a comprendere le implicazioni del loro lavoro, per questo è importante analizzare il modo in cui il candidato pone domande. Infine le domande di problem solving svelano le potenzialità del candidato e la sua tendenza a semplificare o complicare le cose.