In azienda si può decidere un doppio canale di comunicazione, uno formale, dettato da modelli e gerarchie prestabilite, e uno informale, caratterizzato da un registro più semplice. Se il primo è destinato soprattutto alla comunicazione di documenti ufficiali il secondo può anche non lasciare traccia.
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Se una volta la comunicazione aziendale era soprattutto formale adesso le cose sono cambiate e un linguaggio più informale, basato sulle relazioni umane, è fortemente consigliato. Ciò, infatti, facilita i rapporti tra i lavoratori e aiuta a creare un ambiente di lavoro più rilassato. Se la comunicazione formale è verticale e va dal manager verso il basso, quella informale invece è trasversale. Negli ultimi anni però sono gli stessi vertici aziendali a preferire questo tipo di comunicazione, destrutturando la gerarchia tipica dell’azienda.
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Bisogna però stare attenti a gestire la comunicazione informale, infatti può portare alla nascita di voci di corridoio e falsi miti. Puntare alla chiarezza ed evitare i “così pare” diventa essenziale per non cadere in alcune trappole. Il manager si trova sempre su un filo in cui imparare a gestire rapporti umani positivi ma mantenendo le giuste distanze, il tipo di linguaggio è proprio lo specchio di questo equilibrio.