Quando gli affari vanno bene il controllo dei costi diventa un pensiero secondario che invece balza subito in cima alla classifica quando le cose si mettono male. Per evitare di correre ai ripari all’ultimo momento bisognerebbe sempre sapere quanto e come si sta spendendo, anche quando il business va bene.
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In particolare bisognerebbe avere una lista di voci pronte per essere tagliate o, comunque, di azioni da intraprendere in caso di recesso dell’azienda. Una delle cose più intelligenti è vendere, ci sono prodotti o servizi secondari che fruttano poco, in questo caso il taglio può avvenire smettendo di produrle o, meglio ancora, vendendone la produzione.
Per non trovarsi impreparati bisognerebbe avere una tabella dei costi sempre aggiornata, con una classifica delle voci più costose. Per questo è necessario sapere quali costi contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di business. Naturalmente deve essere fatta la guerra agli sprechi, eliminando sempre, anche in tempi proficui, ciò che appare superfluo. In questo processo devono essere coinvolti anche i dipendenti, che devono essere parte attiva nella gara al risparmio.
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La tecnologia può essere un valido aiuto, sia per il controllo dei costi, sia per una maggiore efficienza. L’utilizzo di processi standard e facilmente ripetibili è una buona strategia di risparmio, così come l’utilizzo di un numero limitato di fornitori con cui negoziare condizioni migliori e sconti, senza accettare supinamente la prima offerta e senza dare per scontato che i rapporti saranno eterni, infatti se si trovano condizioni migliori è concesso e giusto cambiare direzione.
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Infine è necessario il controllo finanziario: rifinanziare scoperti costosi con i prestiti e ridurre al minimo il capitale circolante.
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