Che il problema della sicurezza digitale sia un tema caldo anche per quest’anno è evidente, già molti sono stati gli incontri e i report tesi ad analizzare la situazione. Tra questi il rapporto Clusit la cui presentazione è stata l’occasione per discutere sulle nuove strade da percorrere.
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Di particolare interesse il contributo fatto da Giancarlo Vercellino, Research Manager di IDC Local Research, che ha tracciato linee guida e tendenze del momento. Prima di tutto ha evidenziato quanto le aziende si sentano attualmente minacciate, soprattutto quelle di medie e grandi dimensioni, tanto da considerare prioritari gli investimenti nel settore sicurezza, laddove fino a qualche anno fa si tendeva a tagliare.
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Ciò si traduce in investimenti più importanti nello sviluppo tecnologico a favore di una trasformazione digitale che vede proprio nel segmento della sicurezza il suo motore. A ben guardare sembra esistere una stretta correlazione tra sicurezza digitale e innovazione, come lo stesso Vercellino sottolinea «È ragionevole ritenere che l’innovazione aziendale, quella più ampia e generale che coinvolge il ridisegno dei modelli operativi e di business, e non soltanto una specifica tecnologia, di fatto comporti l’assunzione di rischi che richiedono diverse forme di mitigazione, tra cui un impiego più sostanziale delle tecnologie della Sicurezza IT per consolidare i nuovi modelli emergenti ed evitare la diffusione di informazioni riservate in un contesto competitivo dove il vantaggio del first-mover è sempre più determinante».
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Nonostante tutto questo si nota però una carenza di strategia che porta ad utilizzare gli investimenti solo per risolvere problemi già insorti ma non per prevenirli. Infine l’evoluzione della sicurezza, sottolinea ancora Vercellino, non potrà che essere cloud, offrendo le soluzioni più avanzate per gestire la rete delle aziende.
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