Grazie all’apporto della tecnologia i manager riescono a gestire il lavoro molto meglio, sotto molti punti di vista. Tra questi un contributo importante va alla gestione del personale e, in particolare, alla definizione di strategie atte a misurare la produttività generale e particolare.
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Ma la tecnologia può anche essere una trappola se vi si crede ciecamente. La cosa migliore è combinare il processo decisionale scaturito dai dati elaborati dal computer con le decisioni prese dall’individuo in carne ed ossa. Infatti se è vero che i computer elaborano una grande quantità di dati è anche vero che non arriveranno a processare tutto. Il cervello umano rimane il migliore computer, capace di immagazzinare dati di diverso livello.
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Dall’altro lato i computer però non si stancano mai, l’essere umano può sbagliare, può sentirsi fiacco e può avere problemi legati allo stress. La tecnologia invece non ammette errori, procede matematicamente. Uno dei problemi legati alla tecnologia è quello dei costi. Spendere molto per avere le attrezzature migliori, trovare la persona giusta per gestirle e poi rischiare di avere un comparto IT obsoleto non è una possibilità tanto remota.
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Riuscire a farsi aiutare dalla tecnologia ma utilizzare la propria soggettività è il modo migliore di procedere. Chi si affida solo al computer rischia di veder venir meno la propria autorità agli occhi dei dipendenti, anche per questo ci vuole una sana via di mezzo.
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