Il patto di prova è una clausola che può essere inserita in qualsiasi tipo di contratto di lavoro, deve però essere chiara, scritta e firmata da entrambe le parti.
Periodo di prova: quanto dura realmente?
Nello specifico con tale accordo si da la possibilità ad entrambe le parti di valutare il rapporto di lavoro, al termine della prova, se entrambe le parti si ritengono soddisfatte, procedono all’assunzione definitiva. Nel caso in cui una delle parti non si ritiene soddisfatta, può recedere dal rapporto senza dover fornire motivazioni o un termine di preavviso. Tale prova può durare 6 mesi per tutti i lavoratori e 3 mesi per gli impiegati non aventi funzioni direttive. Invece per quanto riguarda il licenziamento il datore di lavoro può attuarlo semplicemente comunicando che l’esito della prova è negativo, ma il lavoratore può agire in giudizio impugnando il licenziamento. Nello specifico il lavoratore può far causa all’azienda dichiarando che il periodo di prova non è risultato abbastanza lungo da consentire un’adeguata valutazione o nel caso che alla base del licenziamento c’è un motivo illecito o una discriminazione.
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