L’uso indiscriminato dei dati dei clienti e le continue violazioni di cui sono stati oggetto diventerà sempre meno aggressivo con l’avvicinarsi del maggio 2018, data in cui il GDPR diverrà effettivo. Se la notizia spaventa le aziende che hanno fatto dei Big Data il loro punto di forza, la buona notizia invece è costituita da un uso più consapevole dei dati che non deve per forza portare ad una diminuzione di profitto.
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Con il GDPR infatti i clienti avranno l’esclusiva sui propri dati ma la tendenza a condividere ciò che li riguarda è ormai un dato assodato. Le aziende non devono pensare quindi ad una stretta nel flusso dei dati, ma ad una regolamentazione che li metta al riparo di eventuali rischi legati al mondo della giustizia.
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Con una regolamentazione migliore le aziende potranno utilizzare dati utili per la profilazione del marketing, senza sentirsi invadenti e senza dover estorcere informazioni sempre con il rischio di essere considerati troppo aggressivi. In questo scenario un ruolo fondamentale è giocato dalle Blockchain, considerato che il World Economic Forum ha reso noto che entro il 2025 ben il 10% del PIL del mondo sarà prodotto da attività e servizi che saranno erogati e distribuiti attraverso le tecnologie Blockchain.
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Insieme al GDPR lo scenario diventa sempre più gestibile pur nella sua complessità, dando alle aziende l’opportunità di utilizzare i dati in maniera corretta e stabilire una comunicazione più trasparente con i clienti.
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