Il lavoro è il mezzo utilizzato per arrivare ad ottenere i soldi utili per il proprio percorso di vita, per questo quando si parla di lavoro si pensa principelmente alla retribuzione, ma in realtà non è solo questo.
L’esigenza porta ad avere una visione del lavoro molto chiara e poco positiva, si lavora perché si deve, niente più. Per gran parte della popolazione è spesso realmente così e le giornate non sono di certo spinte dalla passione ma semplicemente dal dovere. Ma le storie sono tutte diverse e per questo ci sono casi dove il lavoro sisgnifica vivere e non solo semplice routine. La violenza sulle donne è un argomento che purtroppo occupa spesso i giornali, le tv, i racconti e le vicende, combatterlo significa eliminare del tutto ogni tipo di discriminazione o violenza contro le donne sia negli ambienti familiari che lavorativi. Oltre il grande aiuto che l’esterno può dare si trova un percorso personale che tende a ridare sperenza alle donne che subiscono violenza, tra cui il lavoro.
Work life balance: cosa chiedono le donne
Il lavoro in questo caso si trasforma in un aiuto, una motivazione e nella spinta che porta le donne a dire basta e ricominciare, ma anche in quello scopo che porta la donna ad allontanarsi da subito da ciò che può essere dannoso. La donna deve lavorare in primis per se stessa, per sentirsi libera, motivata e importante allo stesso modo degli uomini. Soprattutto per coloro che si sono trovate a dover subire violenza, il lavoro è una strada che aiuta a ricominciare. Spesso vivere determinate situazioni porta a lasciarsi andare e trascursarsi, gli ambienti di lavoro, i traguardi, la retribuzione, la posizione che si occupa sono la spinta per riprendere in mano la propria vita e capire quanto ognuno è fondamentale è in egual modo importante. Ma in tutto questo servono anche le tutele giuste e questa è la principale speranza di chi vive nel terrore. Spesso ricominciare come si desidera non è possibile, per questo congedi e possibilità di trasferimento sono gli alleati che servono e devono essere presenti per le donne vittime di violenza.
Fonte immagine: Shuttershok