Le aziende di tutto il mondo sono chiamate a prevenire e affrontare alcuni rischi che possono mettere in pericolo l’attività, compromettendo il business e causando ingenti perdite economiche. Ma cosa temono di più i manager e gli imprenditori?
=> Risk manager nelle aziende italiane
Secondo l’Allianz Risk Barometer 2018 realizzatoda Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), i principali rischi aziendali a livello globale sono innanzitutto l’interruzione di attività e le minacce informatiche. Sono queste le prime due posizioni della top ten che elenca le preoccupazioni indicate da un campione di 1.911 esperti di rischio provenienti da 80 Paesi.
«Per la prima volta, l’interruzione di attività e il cyber risk hanno la stessa importanza secondo quanto emerge dall’Allianz Risk Barometer, e questi rischi sono sempre più interconnessi – afferma Chris Fischer Hirs, CEO di AGCS. – Che si tratti di attacchi come WannaCry, o più frequentemente di guasti di sistema, gli incidenti informatici sono oggi una delle principali cause di interruzione di attività per le aziende collegate in rete, i cui principali asset sono spesso i dati, le piattaforme di servizio o i loro gruppi di clienti e fornitori. Tuttavia, i gravi disastri naturali dello scorso anno ci ricordano che l’impatto dei pericoli dell’ambiente o del clima non dovrebbe essere sottovalutato. I risk manager dovranno affrontare in futuro un ambiente estremamente complesso e imprevedibile, caratterizzato sia dai rischi aziendali tradizionali che dalle nuove sfide tecnologiche.»
Per quanto riguarda l’Italia, inoltre, a rappresentare un rischio temuto in misura maggiore rispetto al passato è il danno reputazionale, passato dalla decima alla quarta posizione attuale e mostrando una netta crescita.
Ecco i primi dieci rischi temuti dalle aziende italiane:
- Interruzione di attività(anche della supply chain) 51%;
- Rischi informatici (crimine informatico, violazione dei dati, guasti IT) 38%;
- Catastrofi naturali (tempeste, inondazioni, terremoti) 30%;
- Danno reputazionale o d’immagine 23%;
- Incendio, esplosioni 17%;
- Nuove tecnologie (impatto dell’aumento della maggiore interconnettività, delle nanotecnologie, dell’intelligenza artificiale, della stampa 3D, dei droni) 16%;
- Cambiamenti nello scenario legislativo e regolamentare (sanzioni economiche, protezionismo, Brexit, disgregazione dell’Eurozona) 14%;
- Cambiamenti nei mercati (volatilità, aumento della competizione/arrivo di nuovi operatori, fusioni e acquisizioni, stagnazione e fluttuazione del mercato) 13%;
- Cambiamento climatico/aumentata instabilità metereologica 11%;
- Rischi ambientali (inquinamento) 10%.