Secondo il commercialista, l’indennizzo alle palestre è concesso in base al fatturato soggetto a IVA (commerciale), ma le palestre non sono soggette all’IVA per l’attività motoria che svolgono con i clienti. La conseguenza sarebbe che le palestre non possono chiedere nessun contributo.
Una palestra ha sicuramente diritto all’indennizzo se rispetta il requisito fondamentale previsto dal decreto Ristori, rappresentato dalla perdita di fatturato nell’aprile 2020 di almeno un terzo rispetto all’analogo mense del 2019. Considerando che nell’aprile scorso eravamo in pieno lockdown, e le palestre erano quindi chiuse, direi che si tratta di un indennizzo al quale ha accesso l’intera platea che ricade in questo codice Ateco.
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Le ricordo che la norma prevede la seguente regola per determinare correttamente l’importo del bonus: si fa riferimento alla data di effettuazione dell’operazione di cessione di beni o di prestazione dei servizi. Quindi, rilevano le operazioni effettuate, e la data in cui sono avvenute, indipendentemente dal regime IVA applicato.
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In ogni caso, le segnalo che se un operatore non riesce a calcolare il contributo con la differenza di fatturato aprile su aprile, prenderà comunque un indennizzo di mille euro applicando l’indice previsto per il codice Ateco (per le palestre il 200%) ai minimali di mille o 2mila euro per persone fisiche o giuridiche.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz