Non mi è chiaro se la nuova norma 2020 per il regime forfettario, diretta ai lavoratori dipendenti, permetta l’accesso a chi guadagna meno di 30mila euro di lavoro dipendente oppure con la Partita IVA.
Premesso che non si conosce ancora con precisione il testo della norma, attesa a giorni con l’approdo in Aula del Disegno di Legge di Bilancio 2020, tendenzialmente la novità riguarda la reintroduzione di un tetto di reddito da lavoro (si parla di 30mila euro annui) per i lavoratori dipendenti che vogliono entrare nel regime forfettario avendo anche Partita IVA per altre attività autonome.
Per rispondere alla sua domanda: un lavoratore con contratto di assunzione può avere Partita IVA e aderire al regime forfettario solo se il suo reddito da lavoro dipendente resta al di sotto dei 30mila euro annui. Quindi, il limite massimo riguarda solo il rapporto di lavoro dipendente (da capire se tale limite riguarda anche il reddito da pensione).
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I ricavi da Partita IVA non riguardano questa soglia. Tali compensi, tuttavia, devono restare inferiori a 65mila euro (che è il tetto per l’applicazione del regime forfettario).
Queste sono solo indicazioni di massima, i dettagli si conosceranno con il testo definitivo del ddl di Bilancio. Per esempio, se dovessero essere ripercorse le regole valide fino al 2018, i ricavi da partita IVA dovrebbero comunque essere prevalenti rispetto al reddito da lavoro dipendente (a meno che la somma non sia comunque inferiore ai 20mila euro).
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz