Secondo acconto d’imposta e regolarizzazione per mancata o incompleta compilazione del quadro RS del modello Redditi: sono le due scadenze in arrivo per i contribuenti forfettari, per i quali dovrebbe però arrivare una proroga analoga a quello dell’anno scorso per pagare l’IRPEF in cinque rate, con la prima in scadenza il 16 gennaio 2025.
In vista c’è dunque il rinvio al 2025 dei pagamenti in scadenza, con approvazione del relativo emendamento al Decreto Fiscale collegato alla Manovra: il secondo acconto per imposte e contributi dovrebbe essere dilazionato in cinque rate mensili da gennaio a maggio.
Ma vediamo esattamente come si configura il calendario in base alla normativa in vigore.
Secondo acconto IRPEF entro il 2 dicembre
Il 30 novembre 2024, come di consueto, scade il termine per versare il secondo acconto IRPEF. Dal momento che il termine quest’anno cade di sabato, scatta lo slittamento automatico a lunedì 2 dicembre. In base all’emendamento di proroga, lo slittamento a gennaio in cinque rate sarebbe previsto per le Partite IVA fino a 170.000 euro di ricavi o compensi, come avvenuto già lo scorso anno.
Quest’anno ci sono poi specifiche novità per le Partite IVA in regime forfettario che hanno aderito al Concordato Preventivo.
Calcolo imposta per Forfettari con CPB
Per la precisione, chi versa le tasse applicando il metodo storico, deve integrare l’acconto IRPEF di una maggiorazione del 10% della differenza tra il reddito concordato e quello d’impresa o di lavoro autonomo 2023, al netto delle eventuali componenti straordinarie (righi LM63 e LM34). Nel caso di una nuova attività, la maggiorazione è pari al 3% della differenza fra il reddito concordato e quello del 2023.
Il versamento va effettuato utilizzando il codice tributo 4072, denominato “CPB – Soggetti forfetari – Maggiorazione acconto imposte sui redditi – Art. 31, comma 2, lett. a), del dlgs 13/2024”.
Ipotesi di proroga per gli acconti IRPEF
trovando le necessarie coperture, con l’approvazione del rinvio dilazionato per le piccole e medie Partite IVA, la scadenza di versamento del 2 dicembre godrebbe di una proroga al 16 gennaio, data entro la quale bisognerebbe pagare o l’intera somma dovuta oppure la prima di cinque rate mensili di pari importo.
E’ un’ipotesi analoga a quella già sperimentata lo scorso anno, anche se le diverse proposte emendative presentate in sede di conversione in legge del decreto fiscale e di Legge di Bilancio 2025 prevedono anche allargamenti della platea, rateazioni più lunghe, estensione della proroga ad altre tipologie di versamenti.
Bisogna capire se queste eventuali proroghe arriveranno in tempo, visto che la legge di conversione del Decreto Fiscale deve essere approvata entro il 18 dicembre, e la Manovra entro fine dell’anno. In ogni caso, al momento la scadenza per l’acconto IRPEF è il 2 dicembre.
Correzione quadro RS
Stessa data per i Forfetari che hanno commesso errori nella compilazione del quadro RS nella dichiarazione dei redditi 2022.
Questi contribuenti hanno ricevuto lettere di compliance del Fisco che segnalano l’irregolarità, e in base al dlgs 132/2023 possono sanarla entro il 2 dicembre, senza pagare sanzioni o interessi.